QARAH MUṢṬAFÀ
. Ministro e generale ottomano, soprannominato maqtūl "l'ucciso" e Merzīfūnī dal luogo ove nacque nel 1044 (1634-1635). Fu protetto da Köprülü Meḥmed Pascià e da suo figlio Fāẓil Ahmed Pascià (v. köprülü); ottienne presto incarichi elevati nel governo delle provincie; nel 1072 (1661-1662) fu nominato qapūdān pascià della flotta e poi tenne per 14 anni la carica di qā'im-maqām, cioè di reggente del governo della Porta, come supplente del gran visir. Nel 1676, alla morte di Fāẓil Aḥmed Pascià, ricevette il sigillo di gran visir; trattò duramente gl'inviati delle potenze cristiane e cercò in tutti i modi di ammassare ricchezze; condusse nel 1678 una spedizione contro Cosacchi, protetti dalla Russia, occupando la fortezza di Čehrin. Nel 1682 ruppe la tregua con l'impero d'Austria e nella primavera dell'anno seguente mosse contro Vienna, alla quale pose l'assedio nel luglio 1683. Volto in fuga dagli alleati tedeschi e polacchi (12 settembre 1683) e ritiratosi a Belgrado, vi fu strangolato per ordine del sultano (25 dicembre 1683). Il corpo fu seppellito a Belgrado e la testa fu spedita al sultano.
Bibl.: Esistono bibliografie del Kabdedo e dell'Uhlirz sull'assedio di Vienna del 1683. Nuove pubblicazioni sono uscite in occasione del 250° anniversario celebrato a Vienna nel 1933: ad es. R. Lorenz, Türkenjahr 1683, Vienna 1933 (con bibliografia) e F. Stoller, Neue Quellen zur Geschichte des Türkenjahres 1683, in Mitt. öster. Inst. f. Geschichtforschung, XIII, i (1933).