QAṢRĪN (francese Casserine; Cillium)
Città del centro della Tunisia, nella regione delle steppe, ai piedi della dorsale che va da Sbeida a Thelepte, oggi Casserine. La città antica era costruita sopra il villaggio moderno, su una collina tagliata dall'Ued Derb. Nulla si sa di Cillium fino all'età dei Flavi. Eretta a municipio da Vespasiano o da Tito (municipium Flavium Cillium), la città divenne colonia nel III secolo. Ricordata nell'Itinerarium Antonini, fu devastata da Massenzio e restaurata da Costantino. I vescovi cattolici di Q. sedettero nei concilî del 256, 411 e 484; nel 411 la città aveva pure un vescovo donatista. Nel 544 il patrizio Salomone fu sconfitto e trovò la morte davanti a Cillium.
Le rovine di Q. sono estese, ma quasi cancellate dal tempo. All'entrata, dalla parte orientale a monte dell'Ued Derb, s'innalza l'arco di trionfo, che portava gli insignia coloniae; nel pendio è scavato il teatro (investigato nel 1944 da I. Desparmet); questo monumento, piccolo ma assai elegante, ha conservato le gradinate, la pavimentazione dell'orchestra ed il pulpitum, ma la frons scenae è distrutta. Di un grande tempio, fra l'arco e il teatro, non rimane che il basamento a grandi blocchi. Molte case nelle vicinanze dell'arco ci hanno ridato dei mosaici risalenti al III o IV secolo. Un'altra casa, a livello inferiore, sulle rive dell'Ued Derb, era ornata di pavimenti a mosaico che rappresentano l'incoronazione di Venere Marina e le Muse (IV sec. d. C.). Nella parte orientale delle rovine si trovano delle terme alimentate da un acquedotto, ed una basilica di cattiva costruzione, oggi completamente scomparsa.
Ai piedi della collina sorgono i due grandi mausolei che hanno valso al luogo il suo nome arabo (Qaṣrīn: le due torri). L'uno appartiene alla famiglia dei Flavi. Esso porta, oltre agli epitaffi di T. Flavius Secundus e della sua famiglia, due altri di 90 e 20 versi. Il secondo sepolcro conteneva le spoglie dei Petronî: il membro principale di questa famiglia, un centurione, partecipò alla spedizione parthica di Settimio Severo.
Bibl.: Atl. Arch. de la Tunisie, f. XLVIII (Kasserine), n. 92. Per gli scavi successivi alla seconda guerra mondiale, cfr.: Bull. Arch. du Comité, 1945, P. V. de la Commission d'Afrique du Nord, XVIII, 12 febbr. 1946; P. V. de la Commission d'Afrique du Nord, XXII, 17 giugno 1950.