QAṬAR
(App. IV, iii, p. 119; V, iv, p. 362)
Popolazione e condizioni economiche
di Anna Bordoni
Secondo una stima, nel 1998 la popolazione del piccolo emirato raggiungeva i 579.000 ab., dei quali solo un terzo rappresentato da Qaṭari, in quanto erano oltre 400.000 i lavoratori stranieri residenti nel paese, per lo più provenienti dal subcontinente indiano e dall'Asia di sud-est. Il maggiore centro demografico ed economico rimane la capitale, Doha (392.400 ab. nel 1995), seguita dal centro petrolifero di Duh̠ān e dal porto d'imbarco del greggio Umm Sa῾īd.
Fino a oggi il Q. ha fondato la propria prosperità economica sulla produzione petrolifera (32.500.000 t nel 1997), ma il futuro del paese è quasi certamente rappresentato dal gas naturale. Infatti le riserve del giacimento off-shore di North West Dome (entrato in produzione nel 1991) da sole rappresentano il 12% delle riserve mondiali conosciute di gas naturale, e il loro sfruttamento è stato destinato dal governo a finanziare un piano di sviluppo industriale di 20 miliardi di dollari: la realizzazione del piano, che prevede soprattutto la costruzione di impianti per la liquefazione del gas e la messa in produzione di nuovi campi petroliferi e di gas, è prevista entro breve tempo. Le esportazioni di idrocarburi rappresentano annualmente circa l'80-90% del totale.
Il settore secondario è anch'esso legato agli idrocarburi, ed è rappresentato da raffinerie e industrie chimiche. Non mancano altre produzioni e nel 1997 le industrie che non utilizzano come materia prima gli idrocarburi hanno contribuito per il 15,6% alla formazione del PIL: i maggiori impianti riguardano la produzione di ferro, acciaio, cemento e il comparto tessile e dell'abbigliamento. Il governo punta a diversificare le attività produttive e a cercare altre fonti di reddito anche in campo agricolo. È stato quindi messo in atto un vasto programma di educazione per quanto riguarda le tecniche agricole e di sperimentazione di metodi di coltivazione non convenzionali (fra l'altro, ricorrendo largamente alla dissalazione dell'acqua di mare per l'irrigazione). Al momento attuale, però, la bilancia agricola è deficitaria e il paese è costretto a consistenti importazioni alimentari.
Storia
di Claudio Novelli
Indipendente dal 1971, monarchia assoluta, sul piano internazionale il Q. ha tradizionalmente svolto una politica moderata, e nel 1981 ha costituito insieme ad Arabia Saudita, Baḥrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Oman il Consiglio di cooperazione del Golfo.
L'emiro Šayh̠ H̠alīfa ibn Ḥamad Āl Ṯānī rimase alla guida del paese fino al giugno 1995, quando fu deposto con un colpo di stato incruento dal figlio ed erede al trono, Šayh̠ Ḥamad ibn H̠alīfa Āl Ṯānī. Questi aveva svolto, fin dalla metà degli anni Ottanta, un ruolo rilevante nella vita del paese, promuovendo, come presidente del Consiglio supremo della pianificazione, una diversificazione della struttura produttiva, tesa a diminuire la dipendenza del Q. dai proventi petroliferi. Fautore di una modernizzazione del paese anche in ambito politico, il nuovo emiro acconsentì, nel luglio 1999, alla formazione di una commissione incaricata di redigere un nuovo testo costituzionale volto a limitare le prerogative della monarchia assoluta. In campo internazionale il Q. firmò, tra il 1992 e il 1994, accordi difensivi con Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, e al tempo stesso condusse una politica estera relativamente indipendente dall'Arabia Saudita. Le relazioni con quest'ultima, tradizionalmente di stretta alleanza, subirono anzi un evidente deterioramento a causa di un contenzioso sulla demarcazione delle frontiere, composto da un accordo fra i due Stati nell'aprile 1996. Anche i rapporti con il Baḥrein registrarono delle difficoltà, fin dalla seconda metà degli anni Ottanta, in relazione a una disputa sulla demarcazione dei confini marittimi; un processo di normalizzazione è stato avviato solo a partire dai primi mesi del 1997.
bibliografia
J. Crystal, Oil and politics in the Gulf. Rulers and merchants in Kuwait and Qatar, Cambridge 1995.