QILIN
Animale fantastico o unicorno cinese il cui nome è composto di una parte maschile, qi, e di una femminile, lin·, in Giappone è chiamato kirin.
È rappresentato inizialmente con il corpo di un cervo coperto di scaglie, la testa simile a quella del drago e munita di un corno con estremità carnosa, la coda di un bue, gambe sottili e zoccoli di un cavallo; in seguito la testa divenne quella di un drago con due corna e la coda riccia e folta come quella di un leone buddhista. La sua pelle è di cinque colori: rosso, giallo, blu, bianco e nero; il ventre è completamente giallo. Le giunture, spesso fiammeggianti, indicano la sua essenza divina.
Nella mitologia taoista è una delle quattro creature soprannaturali siling, assieme al drago, alla fenice e alla tartaruga. È considerato come la forma più nobile e più perfetta di tutti gli animali, emblema di eleganza, bontà, virtù, saggia amministrazione e prole numerosa. Ha un'indole dolce e le sue abitudini sono conformi ai precetti buddhisti; cammina senza calpestare l'erba o qualsiasi essere vivente e la sua andatura è talmente leggera da non provocare alcun rumore e da non lasciare alcuna impronta. I buddhisti lo rappresentano con il libro della Legge sul dorso. Risparmia gli innocenti e con il suo corno colpisce i colpevoli. Si dice che raggiunga i mille anni e che la sua apparizione sia un fausto presagio e segno di buon governo o della venuta di un saggio. La leggenda racconta che il q. sia comparso durante il felice regno dei mitici sovrani Yao e Shun e al momento della nascita di Confucio, aggiungendo pure che sua madre rimase incinta camminando nelle impronte di un unicorno mentre si recava sulle colline a pregare.
Il q. è rappresentato circondato talvolta dal fuoco e talvolta da nuvole; nell'iconografia popolare è spesso cavalcato da un giovane con in mano un fiore di loto a simboleggiare il desiderio di procreare un figlio dopo l'altro. Nelle camere nuziali si trovano frequentemente dipinti raffiguranti la dea della fecondità con in braccio un bambino a cavallo di un unicorno. Il q. era ricamato sugli abiti di corte di funzionari di grado elevato e statue di pietra di tali animali fiancheggiavano lo shendao o «via degli spiriti», cioè il viale di accesso ai mausolei sepolcrali.
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