QUADRIGATO
. Moneta d'argento di Roma repubblicana, che porta come tipi al dritto il bifronte di Giano giovane laureato e al rovescio Giove fulminatore su quadriga in moto violento guidata dalla Vittoria. La moneta è una didramma di gr. 6,80, cioè di 6 scriptula di gr. 1,13 = 1/288 della libra romana di gr. 327; abbiamo anche la sua metà, la dramma di gr. 3,41. La sua coniazione ha inizio nell'ultimo periodo delle monete cosiddette romano-campane, e dell'aes grave romano, circa il 286 a. C., nella zecca che Roma aveva aperto a Capua per fornire di argento le regioni meridionali della penisola già sottomesse a Roma, prima dell'introduzione del denarius, ed ha fine, secondo quanto oggi si pensa, negli ultimi decennî del sec. III a. C. Le prime emissioni portano la leggenda "Roma" scritta in incuso, dipoi in rilievo; le più tarde portano il simbolo della spiga. La didramma mostra costantemente la quadriga voltata a destra, la dramma anche a sinistra.
Un secondo gruppo molto più complesso e vario e di data molto più recente è pure composto di pezzi quadrigati: sono questi quei denari della repubblica, del sec. II, che portano al rovescio una quadriga, sia di Apollo (Cn. Baebius), sia del Sole (M. Aburius), sia di Giunone (C. Curiatius), o di Marte (Cn. Gellius), o della Libertas (C. Cassius), allo stesso modo che i denari con la biga sono chiamati bigati nella frase ben nota di Plinio (XXXIII, 3, 46): "notae argenti fuere bigae et quadrigae, inde bigati quadrigatique dicti".
Bibl.: E. Babelon, Traité, I, i, Parigi 1901 s. v.; E. J. Haeberlin, Del più antico sistema monetario presso i Romani, in Riv. ital. num., 1906, fasc. 1°, 4°.