quaestio
La forma di discussione e di analisi delle dottrine praticata nell’insegnamento e nei dibattiti (disputae) universitari medievali. Strutturatasi gradatamente, la q. viene istituzionalizzata nel 12° sec., a partire dal modello presentato dal Sic et non di Abelardo, che consiste nella presentazione degli argomenti a favore (pro) e contro (contra) una determinata tesi, cui segue un’analisi suddivisa in diversi articoli (articula) conclusa dalla soluzione fornita dal maestro (solutio magistralis). Le Sententiae tratte dai Padri e raccolte dal maestro Pietro Lombardo, costituiscono il riferimento fondamentale per la discussione di tesi teologiche. Il metodo della q. è adottato anche come genere letterario nei testi che riproducono le dispute tenute sui testi istituzionali sui quali vengono svolti i corsi (quaestiones disputatae) e nei commentaria, incentrati principalmente sui testi di Aristotele o della Bibbia (nelle classi superiori di teologia). Lo svolgimento dei dibattiti era sancito dall’ordinamento pedagogico secondo un preciso calendario accademico, quaestiones ordinariae, ma durante l’anno erano previste, a Natale e a Pasqua, due occasioni per le discussioni di argomento libero (de quodlibet), le quaestiones quodlibetales.