Qual che voi siate, amico, vostro manto
. Sonetto responsivo di D. a Per pruova di saper di Dante da Maiano (ma il Santangelo inverte le attribuzioni). Lo schema (abba abba; cde edc) è lo stesso della proposta, che è - caso unico in questa tenzone - ripresa per le rime. Per undici versi si susseguono ampi elogi al proponente e proteste di umiltà, e solo nell'ultima terzina si ha la risposta: chi ama non riamato porta in cuore un dolore senza pari, ed è questo il maggior ‛ duol d'amore '. L'esilità concettuale del sonetto non è motivo sufficiente a contestarne l'autenticità, in quanto è tipica del ‛ genere ' della tenzone, nel quale predominava l'intendimento retorico, mirante non tanto a un approfondimento meditativo - considerato, come ci dice ad esempio Brunetto nella Rettorica, più specificamente " filosofico " - quanto a persuadere della propria opinione, mediante la suavitas dell'eloquio ornato.
Donde, qui, l'attenzione rivolta alla captatio benevolentiae, costituita dalla lode e dall'atteggiamento di umiltà, e il gusto, nella conclusione, dell'elegante epifonema; cui s'aggiungono le risorse della raffinata electio verbale e stilistica, cioè la replicatio (saver, v. 3; sacciate, v. 5; saver, v. 6; saggia, v. 7; saggio, v. 8; saver, v. 9; saggio, v. 11), le parole rare (moco) o comunque elette; dai provenzalismi (coraggio = " cuore ", ma nel senso di " pensiero ", e paraggio), a quelle riprese dal sonetto di proposta, ma con mutata accezione (voco, v. 7 = " vogo "; ma, nel Maianese, = " chiamo ", e canto, v. 8 = " parte "; ma, nel Maianese = " canto poetico "), le rime rare o difficili (coco, moco, voco ecc.). Anche il rifiuto della vecchia critica, dallo Zingarelli allo Scherillo, di attribuire queste rime a D. perché esteticamente indegne di lui, è ben lontano dalla posizione degl'interpreti più recenti, i quali insistono sul loro impegno stilistico e tecnico di chiara ascendenza guittoniana. La volontà di complessa e impegnatissima sperimentazione che caratterizza il canzoniere dantesco si rivela qui nella responsabile e non banalmente orecchiata assunzione di un modello letterario che, anche se verrà superato e rifiutato, dalle prime prove stilnovistiche alla condanna recisa di VE II VI 8 e di Pg XXVI 124-126, rimarrà tuttavia come acquisto sicuro e non mai del tutto obliato nell'esperienza poetica successiva di Dante.
Bibl. - Cfr. PROVEDI, SAGGIO, AD ESTA VISIONE.