qualcosista
s. m. e f. e agg. (iron.) Chi o che si contenta di qualcosa, che è meglio di niente.
• E del resto il potere politico ci ha messo del suo, visto che per decenni ogni problema occupazionale, in ogni parte d’Italia, è stato risolto allargando gli sbocchi terziari [...] quasi si volesse silenziosamente sostenere quelli che [Francesco Saverio] Nitti chiamava «qualcosisti». (Giuseppe De Rita, Corriere della sera, 1° giugno 2009, p. 1, Prima pagina) • [tit.] La confraternita dei «qualcosisti» / Gli imprenditori cercano una rotta «Ora siamo il partito dei qualcosisti» [testo] La scapigliatura di Luca [Cordero di] Montezemolo, il leggiadro ondivagare senza una rotta di Emma Marcegaglia, attratta a fasi alterne dalle menzognere sirene berlusconiane, e ieri ancora l’ennesimo stanco rito d’insediamento «qualcosista» del nuovo presidente della Confindustria Giorgio Squinzi. (Alberto Statera, Repubblica, 25 maggio 2012, p. 1, Prima pagina) • i dati forniti dalla rilevazione Ocse-Istat finiscono per sovrastimare il valore nominale del titolo di studio senza poter tener conto del fenomeno, ad esempio, delle lauree deboli. Riconoscimenti universitari uguali agli altri dal punto di vista statistico ma che hanno un impatto reale, in termini di occupabilità, molto basso sul mercato del lavoro e che obbligano spesso il giovane uscito dagli studi ad accettare un lavoro da «qualcosista», per usare la definizione coniata da Giuseppe De Rita. (Dario Di Vico, Corriere della sera, 24 febbraio 2014, p. 27, Cronache).
- Derivato dal s. m. e pron. indef. qualcosa con l’aggiunta del suffisso -ista.