quale
. 1. Le 1144 attestazioni di q. comprendono, secondo le edizioni cui si attiene questa Enciclopedia, 574 ‛ quale ' (385 nel Convivio e 123 nella Vita Nuova, di contro a 6 nelle Rime, 57 nella Commedia e 3 nel Fiore); 318 ‛ qual ' (204 nella Commedia, 45 nel Convivio, 32 nelle Rime, 23 nella Vita Nuova, di cui 20 in poesia, 14 nel Fiore); 225 ‛ quali ' (139 nel Convivio, 50 nella Vita Nuova, 33 nella Commedia, 3 nelle Rime); e 27 ' quai ' (22 nella Commedia, 3 nelle Rime, e 2 nella Vita Nuova; cfr. XXXII 5 3 e la ‛ ragione ' precedente al sonetto). Le incertezze grafiche maggiori riguardano il plurale con palatalizzazione di -l- seguito da -i (come in animai, If II 2; v. Rohlfs, Grammatica § 375), ‛ quai ': attestato soltanto in poesia e discutibile in 16 passi della Commedia, ove le varianti recano qua' (cfr. Cino da Pistoia Qua' son le cose vostre ch'io vi tolgo), qual, quali e anche quel, è sicuro nei 3 versi dicolici in cui ‛ quai ' ritorna all'inizio e dopo cesura: Pg XXIII 103 Quai barbare fuor mai, quai saracine; XXXI 25 quai fossi attraversati o quai catene; Pd XVI 23 quai fuor li vostri antichi e quai fuor li anni.
2. Q. preceduto da articolo determinativo è usato come pronome relativo (per q. aggettivo relativo, v. 2.1.; per q. interrogativo, v. 7.) più spesso in prosa che in poesia. Con questa funzione nella Vita Nuova ‛ quale ' ricorre 101 volte su 123, mentre ‛ qual ', attestato (v. 1.) quasi esclusivamente in poesia, in 7 casi su 23. Nessuna delle 50 attestazioni di ‛ quali ' è in poesia e, tra queste, 36 aprono una proposizione relativa. Q. ricorre in media da 3 a 7 volte per capitolo, tranne nel XXX ove mancano proposizioni relative, il XVIII ove a un solo ‛ quali ' si affiancano 9 ‛ che ' relativi e un ‛ cui ', e il III ove a 11 ‛ quale ' e 5 ‛ quali ' si affiancano 4 ‛ che ' relativi (2 in prosa e 2 in poesia) e 1 ‛ cui '. Nelle Rime, ove ‛ qual ' è 15 volte usato come pronome relativo (3 nelle dubbie) su 35, le ricorrenze delle altre forme sono troppo poche per essere statisticamente significative. Ma se nella Commedia ‛ quai ' è pronome relativo 10 volte su 22, ‛ qual ' 62 volte (20 + 21 + 21) su 204, ‛ quale ' 24 su 57, e ‛ quali ' 11 su 33; nel Convivio invece, ‛ qual ' (di cui si ricordino le 10 attestazioni in poesia e in citazioni) è pronome relativo 15 volte su 45, ‛ quale ' 308 su 385, e ‛ quali ' 100 su 139 con una proporzione assai diversa da quella delle Rime e della Commedia, e affine, invece, a quella della Vita Nuova.
Per quanto riguarda il genere grammaticale di q., mai usato dopo pronome ‛ neutro ' (come ‛ ciò ', ‛ questo '), il femminile prevale sul maschile, specialmente nella Vita Nuova (ove il sostantivo maschile cui si riferisce q. è spesso ‛ sonetto ', e i sostantivi femminili cui si riferisce ‛ quali ' sono ‛ parole ' [cioè, " poesia "], ‛ cose ' e ‛ donne '), e nel Convivio.
2.1. Scarsissime, e tutte in prosa (con forte analogia alla prevalenza in prosa dell'uso di proposizioni relative introdotte da ‛ il quale '; v. 2.), sono le attestazioni di q. aggettivo relativo. Per lo più è attributo del sostantivo ‛ cosa ', chiaro sostituto del latino quod, quae res (v. 3.1.1.). Cfr. Vn XXI 8 (v. 3.1.), XXVIII 2 converrebbe essere me laudatore di me medesimo, la quale cosa è... biasimevole; Cv I V 11 [il cavallo] virtuoso... corre forte e molto, a la qual cosa è ordinato (ma nel seguito: dicemo una spada virtuosa che ben taglia le cose dure, a che essa è ordinata); III XV 10 ciascuno aggiunne lo fine de lo suo desiderio, lo quale desiderio è con la bontà de la natura misurato (anche questo costrutto è di stampo latino, come quello di IV XXVIII 15 vedova fatta - per lo quale vedovaggio si significa lo senio - tornò Marzia... a Catone); III IX 6 la figura, la grandezza, lo numero, lo movimento e lo stare fermo... le quali cose con più sensi comprendiamo (diverse, tuttavia, interpunzione e periodizzazione nella '21); IV I 8.
2.2. Strettamente collegato con l'uso relativo è quello in cui ‛ il q. ', iniziale di frase, collega tra loro due periodi e non soltanto una proposizione secondaria a un'altra, non necessariamente principale, dello stesso periodo. Di questa continuazione del cosiddetto ‛ nesso relativo ' della struttura del periodo latino, è ovviamente discutibile la determinazione, collegata com'è all'interpunzione eletta dagli editori, secondo criteri dettati dalla distanza del sostantivo cui ‛ il q. ' si riferisce (come in Vn XXXII 5 3 Venite a intender li sospiri miei, / oi cor gentili, ché pietà 'l disia: / li quai [" sospiri ", cioè " perché questi ", " questi, infatti "] disconsolati vanno via) e soprattutto dalla differenza di struttura tra il periodo precedente e quello aperto da ‛ il q. ' (III 4 Ne le sue braccia mi parea vedere una persona dormire nuda, salvo che involta mi parea in un drappo sanguigno leggeramente; la quale [" e questa "] io riguardando molto intentivamente, conobbi ch'era la donna de la salute; XXXII 4 dissi allora questo sonetto, che comincia: Venite a intender li sospiri miei. Lo quale ha due parti; e cfr. non tanto XXVI 4 Allora dissi questo sonetto, lo quale comincia: Tanto gentile, quanto il § 9 dissi allora questo sonetto, che comincia: Vede perfettamente... lo quale narra di lei; in VII 2 propuosi di farne alcuna lamentanza in uno sonetto; lo quale io scriverò [" e io lo scriverò "] acciò che la mia donna fue... cagione di certe parole, il criterio della distanza à chiaramente secondario rispetto a quello della differenza di struttura tra le due frasi).
Di quest'uso di ‛ il q. ', pur opinabilmente determinabile in molti casi, le attestazioni, più rare in poesia, sono, secondo le edizioni qui seguite, 15 nella Vita Nuova (1 ‛ quai ', 8 ‛ quale ', 6 ‛ quali '; cfr. XIII 2 L'uno de li quali [pensamenti] era questo: buona è la signoria d'Amore; XVI 2 La prima de le quali [quattro cose] si è che molte volte io mi dolea, ma XXXIII 4 si lamentano due persone, l'una de le quali si lamenta come frate, l'altra come servo), 5 nelle Rime (1 ‛ quai ', LXXXVII 15 le mie bellezze sono al mondo nove, / però che di là su mi son venute: / le quai non posson esser canosciute, all'inizio della volta della seconda strofa, in una posizione relativamente analoga a quella che si osserva all'inizio della prima terzina del sonetto di G. Cavalcanti Noi siàn le tristi penne 9 " le quali hanno destrutto sì costui "; 3 ‛ qual ', XLVIII 13, XC 43 e Rime dubbie XV 7 non vedete consumar in pianto / gli occhi dolenti per soperchia pena? / la qual sì stretto a morte mi mena); 52 nel Convivio (1 ‛ qual ', II V 3 Lo qual fu luce che allumina noi ne le tenebre; 34 ‛ quale ', cfr. II V 12; 17 ‛ quali ' cfr. III I 13 lo primo de li quali [versi] comincia: Non vede il sol), e 10 nella Commedia (1 ‛ quai ', If I 121 A le quai [" anime "] poi se tu vorrai salire [il verso è ricco di rime e assonanze], / anima fia a ciò più di me degna; 4 ‛ qual ', If II 46, Pg II 19, XXIX 28, Pd XXII 13; 2 ‛ quale ', If II 22 la quale e 'l quale, a voler dir lo vero, / fu stabilita per lo loco santo. Per q. in rima, cfr. Vn XIX 11 47 [v. 4.], If II 18 [v. 2.7.], e Pg XXII 16 [v. 4.16.]).
2.3. A q. aggettivo in nesso relativo segue la ripresa del sostantivo cui q. si riferisce, ancora (v. 2.2.) secondo un uso sintattico latino, in Vn I una rubrica la quale dice: Incipit vita nova. Sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole le quali è mio intendimento d'assemplare in questo libello; XV 8, XIII 1, e v. 2.2. per XIII 2; XXII 3 udio... parole di questa gentilissima... tra le quali parole udio che diceano (per XXII 7 propuosi di dire parole... ne le quali parole io conchiudesse tutto ciò che inteso avea da queste donne, v. 2.1.); XL 2, Cv I III 2 fia... un poco duro. La qual durezza, per fuggir maggior difetto... è qui pensata; II V17, X 2 e 8, III VII 12, X 10, IV XV 12, XIX 8, I II 16, XIII 5 lo quale latino poi mi fu via a più innanzi andare; II II 6 A lo 'ntendimento de la quale canzone bene imprendere, conviene prima conoscere le sue parti; III 5, XII 4, XIII 5, III I 1, II 3, VII 13, IX 12, XIII 3 e 11, XV 12, IV IX 8 e 10, XII 9, XXII 8, XXV 1, XXVI 1; I II 3 le quali due cagioni rusticamente stanno... ne la bocca di ciascuno; V 7, III V 14 Li punti [di mezzo] de li quali archi si dilungano equalmente dal primo cerchio; VIII 9, IV I 6 Intra li quali errori uno io massimamente riprendea; XXII 18, XXVII 13.
2.4. In un nesso relativo il sostantivo di cui q. è attributo è ‛ cosa ' - per i probabili rapporti con il latino quod, quae res, v. 2.1. - in Vn XXV 1 Potrebbe qui dubitare persona... di ciò, che io dico d'Amore come se fosse una cosa per sé... la qual cosa, secondo la veritate, è falsa; 2 Dico... di lui [Amore] che ridea, e... che parlava; le quali cose paiono essere proprie de l'uomo; Cv III XIII 5, IV I 7 li buoni erano in villano dispetto tenuti, e li malvagi onorati ed essaltati. La qual cosa era pessima confusione del mondo; XIX 3, XXV 1, XXVII 13, I IV 10, VII 3, II IV 7, XI 9, IV XXVI 2.
2.5. Nel Convivio, oltre a introdurre proposizioni relative con verbo di modo finito, ‛ il q. ' introduce proposizioni relative con verbo al participio, al gerundio e all'infinito secondo le caratteristiche del latino: IV IV 4 le case prendano ogni loro bisogno, lo qual preso, l'uomo viva felicemente; III I 8 lo mostramento de la buona volontade; la quale manifesta, l'amistade si ferma e si conserva; IV I 9 e 5, XXVII 5 ben sa una malvagia cosa fare, la quale facendo, prima sé ... che altrui offende; II V 12 a la quale [parte] restaurare fu l'umana natura poi creata.
2.6. In un passo della Vita Nuova il pronome relativo è anacolutico rispetto al verbo della proposizione che introduce: VIII 3 dissi allora questi due sonetti, li quali comincia lo primo: Piangete, amanti.
3. Non preceduto da articolo, q. ha funzione di relativo indefinito-distributivo (v. 3.1.) e correlativo (v. 3.3.), d'interrogativo (v. 4.) e di dimostrativo indefinito (v. 5.).
3.1. In poesia, q. è pronome relativo indefinito-distributivo con significato di " chi ", " chiunque ", sia da solo sia seguito da ‛ che ' (v. 3.2.) in pochi passi similari della Vita Nuova (XIX 9 31 qual vuol gentil donna parere / vada con lei, e 35; XXII 16 13 qual l'avesse voluta mirare / sarebbe innanzi lei piangendo morta: nella ‛ ragione ' precedente, XXII 3 ella piange sì, che quale la mirasse doverebbe morire di pietade, ovviamente desunta dalla poesia, è l'unica attestazione in prosa di quest'uso), e delle Rime: LXVIII 20 qual mi vederà n'avrà pavento (cfr. Cavalcanti Avete 'n voi 12 " qual più può più vi faccia onore "; Se m'ha del tutto 5 " qual sì sente simil me, ciò crede "). Quest'uso è più frequente nella Commedia: cfr. If XV 37 qual di questa greggia / s'arresta punto, giace poi cent'anni; XXVIII 19 qual forato suo membro e qual mozzo / mostrasse, d'aequar sarebbe nulla / il modo de la nona bolgia sozzo; Pg II 105, III 136, X 138 qual più pazïenza avea ne li atti, / piangendo parea dicer: ‛ Più non posso '; XIX 23, XXIV 61, XXX 6 qual temon gira [" chi gira il timone "] per venire a porto; XXXI 86, Pd VI 132 mal cammina / qual si fa danno del ben fare altrui; X 88, XIV 25, XXI 19, XXXIII 14.
3.1.1. Come aggettivo relativo indefinito-distributivo, q. ricorre in poesia, in Rime LVI 22 siate pregata, / qual uom [" qualunque uomo ", " chiunque "; cfr. l'incipit del sonetto Qual om riprende altrù ispessamente, nella tenzone tra Iacopo da Lentini e l'abate di Tivoli, e, per la struttura, la corrispondenza tra ognun e ogn'uom: v. OGNUNO] la canterà, che li facciate onore, e CII 8; Cv III Amor che ne la mente 39 qual donna gentil questo non crede, / vada con lei e miri li atti sui (e cfr. le citazioni del passo; VII 11 Dico... ‛ qual donna '... non dico ‛ qual uomo ', e 8, VIII 21, XIV 9, XV 13); v. anche il v. 68 qual donna sente sua bieltate / biasmar... / miri costei; If XII 74 vanno... / saettando qual anima si svelle / del sangue; Pd XXVIII 19 quale stella par quinci più poca, / parrebbe luna.
3.1.2. Valgono egualmente " chiunque ", " qualsivoglia " i sintagmi attestati in Cv IV XXVII 15 per qual ragione essere voglia [" in qualsiasi modo "]; Pg XXXII 69 ma qual vuol [" chiunque "] sia che l'assonnar ben finga. per il sintagma di q. con ‛ volta ', v. QUALVOLTA.
3.2. ‛ Qual(e) che ', formato dalla successione di due pronomi relativi come il latino quisquis e il fiorentino antico chi chi (cfr. Orlanduccio Oi tu, che se' er[r]ante 11; Chiaro Davanzati Ahi dolze e gaia 45) e chiara eco del francese antico quel que, ricorre con funzione di pronome relativo indefinito in Vn XIX 12 53 feron li occhi a qual che [" chiunque "]... la guati; XXII 10 11 qual che [" qualunque cosa "] sia di lei, noi mi celate; Rime XLII 1 Qual che voi siate (cfr. If I 66 qual che tu sii, od ombra od omo certo; per un incipit simile, oltre ai probabili echi classici, v. Pacino Angiulieri Quale che per amor s'allegri o canti); XCI 44, CXI 13 qual che [" qualunque "] sia 'l piacer ch'ora n'addestra, / seguitar si convien; Cv I III 11 (unica attestazione in prosa) la imagine per sola fama generata sempre è più ampia, quale che essa sia, che non è la cosa imaginata; If VIII 123 io vincerò la prova, / qual ch' [" chiunque "] a la difension dentro s'aggiri; XII 48 la riviera.., in la qual bolle / qual che per violenza altrui noccia; XV 12 (v. 2), XIX 46 O qual che se' che 'l di sù tien di sotto (unica attestazione di ‛ qual che ' seguito da verbo all'indicativo - sebbene i codici Ro e Urb rechino il non improbabile congiuntivo sie -, oltre a Pd XI 41 d'amendue / si dice l'un pregiando, qual ch'om prende); Pd XXII 114. In Pg XIV 69 si turba il viso di colui ch'ascolta, / da qual che [" qualunque "] parte il periglio l'assanni, è l'unica attestazione di ‛ qual che ' con funzione di aggettivo relativo indefinito.
3.2.1. ‛ Qual che ' è pronome interrogativo indefinito, in Vn XXXI 16 69 qual ch' [" qual mai "] io sia la mia donna il si vede (cfr. v. 64 non vi saprei io dir ben quel ch'io sono) e If XXXI 85 A cigner lui qual che [" chi mai "] fosse 'l maestro, / non so io dir (cfr. XV 12 né sì alti né sì grossi, / qual che si fosse [" chiunque fosse "], lo maestro félli " li fece ").
4. Con funzione correlativa, analoga a quella di ‛ come ', q. introduce una proposizione relativo-comparativa, dipendente da un'altra che può recare o no il dimostrativo correlativo ‛ (co)tale '. Raro, come q. in genere, nella tradizione stilnovistica (cfr. tuttavia Guinizzelli Al cor gentil 22 " Amor per tal ragion sta 'n cor gentile / per qual lo foco in cima del doplero "), e attestato in Vn XIX 11 47 Color di perle ha quasi, in forma quale / convene a donna aver, e Rime XLVIII 6 e recoti salute quali eleggi, è un poco più diffuso nel Convivio, ov'è costante il seguito ‛ (co)tale quale ' (per le cui attestazioni v. 4.1.6.; ma cfr. III XV 13 sente sua biltate biasimare per non parere quale parere si conviene; v. 4.1.5.), ma lo è particolarmente nella Commedia, soprattutto in paragoni d'indubbia efficacia espressiva i cui modelli, assenti nella produzione volgare, dovranno ricercarsi nell'epica latina.
4.1. Tra i paragoni, per lo più intensamente drammatici, in cui l'immagine proposta precede l'oggetto del confronto, cominciano con ‛ (E) qual è ' quello di If I 55 E qual è quei che volontieri acquista / ... tal mi fece la bestia sanza pace (ma il codice Urb reca E come quei; inversamente Co e La recano E qual è quei in If I 21, ove la Vulgata reca, invece, E come quei che con lena affannata, in correlazione col successivo 25 così l'animo mio); II 37 E qual è quei che disvuol ciò che volle / ... tal mi fec'ïo; VI 28 Qual è quel cane ch'abbaiando agogna / ... cotai si fecer quelle facce lorde; VIII 22, XII 4 e 22, XVII 85, XXIV 112, XXVI 34, XXX 136 Qual è colui che suo dannaggio sogna; Pg VII 10 Qual è colui che cosa innanzi a sé / sùbita vede; Pd XVIII 64 E qual è 'l trasmutare in picciol varco / di tempo in bianca donna; XXV 118, XXX 127, XXXI 103, XXXIII 58 Qual è colüi che sognando vede, e 133. Diversa è la distribuzione degli elementi del paragone in Pg XXVII 15 divenni tal ... / qual è colui che ne la fossa è messo; Pd XXIII 14 fecimi qual è quei che disïando / altro vorria.
4.1.1. Cominciano con ‛ quale ' seguito dal sostantivo modello della similitudine i luoghi seguenti: Pg XIX 64 Quale 'l falcon, che prima a' piè si mira; XXV 10 E quale il cicognin che leva l'ala; XXVII 82; Pd XX 73 Quale allodetta che 'n aere si spazia; If II 127 Quali fioretti dal notturno gelo / chinati e chiusi, dove il Petrocchi annota: " Nella '21 Quali i fioretti; ma l'articolo non è necessario (e cfr. a Inf. V 82 Quali colombe), ed è anzi sconsigliato dalle uscite dei codici ", ecc.; XV 4 e 7, XXIX 46; Pg XXXI 64 Quali fanciulli, vergognando, muti; XXX 13 Quali i beati al novissimo bando.
4.1.2. A ‛ quale ' segue un verbo che non è ‛ essere ', in If XIV 22 Qual sogliono i campion far nudi e unti (ove q. significa " come "), e XIX 28; XXXI 136 Qual pare a riguardar la Carisenda; Pg XXIV 94 Qual esce alcuna volta di gualoppo; XXXII 127, XXVII 76, XXIX 103, XXXII 73; Pd XVII 1 Qual venne a Climenè, per accertarsi, e 46 Qual si partio Ipolito d'Atene; XIX 97.
4.1.3. Q. è separato dal sostantivo cui si riferisce, in If XIV 79 Quale del Bulicame esce ruscello, e 31 Quali Alessandro in quelle parti calde / ... vide... / fiamme cadere; XXI 7, Pd XV 13 Quali per li seren tranquilli e puri / discorre... sùbito foco; XIX 91, XXIII 25; If VII 13 Quali dal vento le gonfiate vele / caggiono; Pg XXVI 94 Quali ne la tristizia di Ligurgo / si fer due figli; XXIV 145, Pd III 10. Nella maggior parte di questi casi il verbo della proposizione comparativa non è nel verso che inizia con q.; cfr. anche If XVIII 10 Quale, dove per guardia de le mura / più e più fossi cingon li castelli, / la parte dove son rende figura, / tale imagine quivi facean quelli.
4.1.4. Per le similitudini in cui q. introduce una proposizione o un complemento successivi alla parte del periodo che contiene ‛ (co)tale ', cfr. If XIX 58 Tal mi fec'io, guai son color che stanno; XXIV 51 cotal vestigio in terra... lascia, / qual fummo in aere e in acqua la schiuma; XXIX 51 tal puzzo n'usciva / qual suol venir de le marcite membre; Pg IX 143, Pd I 68, XV 129, XXVII 14 tal... divenne, / qual diverrebbe Iove.
4.1.5. Nella parte della frase che precede la similitudine manca ‛ tale ', in Pd XIX 39 con canti quai si sa chi là sù gaude; Pg XII 89 quale / par tremolando mattutina stella; XIX 45, XX 129 mi prese un gelo, / qual prender suol colui ch'a morte vada: cfr. IX 143 citato in 4.1.4.; XXII 16, XXXIII 110, Pd IX 69 mi si fece in vista / qual fin balasso che lo sol percuota; XVII 123 si fé prima corusca, / quale a raggio di sole specchio d'oro; XXXI 63 in atto pio / quale a tenero padre si convene (cfr. XIV 90 a Dio feci olocausto, / qual conveniesi a la grazia novella; XXV 108 a nota / qual conveniesi al loro ardente amore); XX 30, XIV 36 una voce modesta, / forse qual fu da l'angelo a Maria (cfr. Pg VIII 99 una biscia, / forse qual diede ad Eva il cibo amaro: in questi due luoghi la similitudine è attenuata da un timido forse, perché la voce e la biscia sono confrontati, ma per ipotesi, rispettivamente con l'arcangelo Gabriele e con Lucifero).
Si osservi che nella maggior parte dei passi finora visti in 4., q. con funzione predicativo-comparativa occupa la sede iniziale del verso che generalmente contiene la similitudine, la cui notevole frequenza è caratteristica di un procedimento allusivo-esplicativo per immagini, tanto costante nella Commedia quanto assente altrove.
4.1.6. Il seguito ‛ (co)tal qual(e) ', con implicazioni stilistiche diverse da quelle sopra considerate, ricorre in Cv I I 12 con tale vivanda qual io intendo indarno [non] essere ministrata; III IX 9 cotale qual è la cosa visibile in sé; IV X 11 se... non si facesse... tale, quale la figura essere dee (ove, come nelle similitudini con ‛ convenire ' citate in 4.1.5., è preso a modello non un oggetto o un processo plasticamente raffigurabile, ma un termine astratto e aprioristico di convenienza morale); XV 3; Pg XXIX 34 tal quale un foco acceso, / ci si fé l'aere sotto i verdi rami (si osservi come anche in questa struttura le similitudini esemplifichino qualcosa che ‛ diventa ', che ‛ si fa ' con rapida metamorfosi diverso da quello ch'era prima; v. If XIX 58 e Pd I 68, citati in 4.1.4., e Pd IX 69 e XVII 123, citati in 4.1.5.); Pd V 30 questo tesoro, / tal quale [" proprio come "] io dico; XIII 122 non torna tal qual e' si move; XXX 34, XXXIII 51. L'ambito lasciato all'immagine è maggiore nelle similitudini di Pg XXVIII 19 l'ore prime, / cantando, ricevieno intra le foglie, / che tenevan bordone a le sue rime, / tal qual di ramo in ramo si raccoglie / per la pineta in su 'l lito di Chiassi, e If XXXIV 44 a vedere era tal, quali / vegnon di là onde 'l Nilo s'avvalla.
4.1.7. I termini del confronto, che vertono su una completa identità tra i due termini, sono ridotti all'essenziale in If XIV 51 Qual io fui vivo, tal son morto; XVI 57 qual voi siete, tal gente venisse; Pg I 134 qual elli scelse / l'umile pianta, cotal si rinacque; Pd VII 36 questa natura... / qual fu creata, fu sincera e buona, XX 78. Con disposizione inversa, Pd XIII 87 l'umana natura mai non fue / né fia qual fu in quelle due persone; XII 67 perché fosse qual era in costrutto; XXI 5, IV 13; Pg IX 96 io mi specchiai in esso qual io paio (cfr. XXXI 143 tentando a render te qual tu paresti); XXV 53, XXXIII 47 la... narrazion buia, / qual Temi e Sfinge.
5. La funzione interrogativa di q., scarsissima nelle altre opere e un poco più frequente nella Commedia, è più attestata in frase interrogativa indiretta e più spesso con q. come aggettivo che non come pronome. Per l'uso aggettivale, cfr. Vn VII 4 11 Deo, per qual dignitate / così leggiadro questi lo cor have?; VIII 4 2 udendo qual cagion lui fa plorare, e 10 17; XIII 6, e 9 9 non so da qual matera prenda (cfr. § 10, nella ‛ ragione ' successiva); XXIII 23 45, XXXI 7; Rime XCIII 5 vorrei saper dove e in qual lato [" presso chi "] / ti richiamasti; CXVI 26; Rime dubbie II 11, Cv III III 1, IV XI 11 E quale buono uomo mai per forza... procaccerà?; XXVIII 15, XIII 12, Pg XXII 61 qual sole o quai candele / ti stenebraron...?; XXIII 103, XXXI 25 (v. 1.); Pd X 91 Tu vuo' saper di quai piante s'infiora / questa ghirlanda; If III 73 i' sappia... qual costume / le fa di trapassar parer sì pronte (v. 5.2.); V 10 vede qual loco d'inferno è da essa; XII 61, XV 46 Qual fortuna o destino / ... qua giù ti mena? (cfr. Pg V 91 Qual forza o qual ventura / ti travïò...?; VII 19, XXXI 28); XXIII 89, XXXII 108, Pg II 121, III 52 da qual man (cfr. XI 40); VII 21, VIII 40, XII 118, XVI 133, XIX 130, XXII 99, XXIII 42, XXXI 53, Pd XVII 26, XVIII 51.
5.1. L'uso pronominale con funzione qualitativa e significato di " come " ricorre in Vn XIX 16 dico quale me pare avere a me stesso; XXIV 10 dice come me pareo che Amore mi dicesse... e quale mi parea; XXXI 12 42 chi vede... / quale ella fue; Rime L 36 non sa qual lo trovi; XCI 90, CXVI 46 e 57, Rime dubbie XXIX 4, Cv II III 1, IV 1, III II 9 conoscere quale è dentro l'anima; IV IX 8, XVII 3, Pd XVI 23 Ditemi... / quai fuor li vostri antichi [v. 5.2.] e quai fuor li anni; If I 4 Ahi quanto a dir qual era è cosa dura; VII 60, XIV 119, XXXIV 27 pensa... / qual io divenni, e 93, Pg X 6, XXIII 116 Se tu reduci a mente / qual fosti meco, e qual io teco fui; XXVIII 49, XXXI 89, XXXIII 56, Pd III 95 apprender... qual fu la tela, e 108, XI 118, XVIII 8, XIX 32, XXI 19, XXIII 46, XXVII 102.
5.2. Il pronome q. significa " chi? ", in Rime LXXXIII 32 Qual non dirà fallenza / divorar cibo ed a lussuria intendere?; Rime dubbie XXIV 10 io non saccio... / a qual m'apprenda, e 14; Cv I XII 1 non saprei... giudicare qual di costoro fosse da schernire; III I 11, IV VII 8, Pd XVI 23 (v. 5.1.), If XXXII 87 Qual se' tu che così rampogni altrui?; Pg XII 64 Qual di pennel fu maestro o di stile...?; Pd XXXII 103, If III 73 Maestro, or mi concedi / ch'i' sappia quali sono (v. 5.); IX 124 quai son quelle genti...?
5.3. Q. è usato in frasi esclamative, in Vn XXXI 15 60 e quale è stata la mia vita, poscia / che la mia donna andò; Rime CVI 24 O Deo, qual maraviglia / voler cadere... / di vita in morte!; Cv II Voi che 'ntendendo 34 Qual ora fu che tal donna li vide!; If XV 24 gridò: " Qual maraviglia! "; Pd V 98, XVI 109 Oh quali io vidi quei che son disfatti...!; VIII 46, XVIII 115.
6. Con funzione di pronome dimostrativo indefinito q. scinde una totalità in serie parallele e complementari, in poesia distribuite per lo più all'inizio del primo e del secondo emistichio, con significato di " chi... chi ", " questo... quello ". Cfr. Vn XXIII 18 11-12 E altre donne... appressarsi, / Qual dicea: " Non dormire ", / e qual dicea: " Perché sì ti sconforte? "; 23 47 donne andar per via disciolte, / qual lagrimando, e qual traendo guai; XIV 12 10, Cv IV XII 18 molte altre, quale meno allungandosi e quale meno appressandosi, e II XIII 5; If XXIX 67-68 Qual sovra 'l ventre e qual sovra le spalle / l'un de l'altro giacea, e qual carpone / si trasmutava per lo tristo calle; Pg VI 5-6 con l'altro se ne va tutta la gente; / qual va dinanzi, e qual di dietro il prende, / e qual dallato li si reca a mente; XXIX 6, Pd XVII 104.
7. Delle 15 attestazioni di ‛ il q. ' nel Fiore, oltre a quelle con funzione di pronome relativo (per lo più a inizio di verso, in I 3, XI 3, XIX 13, LXXVIII 6, CCXXVIII 8), è ovvio francesismo quella con funzione di aggettivo interrogativo, in LXXXIII 3 La Baronia si fece parlamento / per devisar in che maniera andranno, / o la qual porta prima assaliranno. Con funzione di pronome interrogativo, q. ricorre soltanto in CXXXII 3 dimandò qual'era la cagione, e CLXVII 9 ella non sa quale riman preso. Manca nel Detto.