QUARNARO (anche Quarnero o Carnaro, forse da *'cavernariu "golfo delle grotte"; A. T., 24-25-26)
In senso lato la denominazione di Quarnaro si riferisce a quel golfo dell'Adriatico che ha nel suo vertice settentrionale Fiume e comprende le acque che si trovano tra la costa orientale dell'Istria, il litorale da lmata sino a Iablanazzo (Jablanaz) e le isole adiacenti fino a Punte Bianche (estremità settentrionale dell'Isola Lunga o Grossa). Può essere quindi limitato da una linea tirata dalla Punta di Promontore (Istria) alle Punte Bianche e da un'altra da questo punto allo stretto di Brevilacqua presso Nona in Dalmazia. Due file di isole dividono il golfo in tre vie navigabili. Il passaggio occidentale tra la costa istriana (Capo Promontore-Porto di Fianona) e le isole di Sansego, Unie, Lussino, Cherso è il Canale del Quarnaro (Quarnaro in senso stretto) in comunicazione col Golfo di Fiume (che è la parte più settentrionale del Golfo del Quarnaro, di forma approssimativamente quadrata), per mezzo del Canale di Farasina, che prende nome dalla località omonima (Farum insulae) nell'isola di Cherso, largo poco più di tre miglia. Tra la fila orientale di isole (Veglia, Arbe, Pago) e la costa dalmata si trova il Canale del Maltempo e la parte settentrionale del Canale della Morlacca, mentre il passaggio centrale, compreso tra le due file d'isole, si chiama Quarnarolo, vasto bacino che si estende a S. fino alle isole Selve e Ulbo, e costituisce la via più breve di navigazione fra il Golfo di Fiume e le acque di Zara. In senso stretto comprende però soltanto il canale centrale dal quale si dipartono gli altri.
Il Quarnaro è nel complesso un mare assai articolato ma poco profondo, essendo il suo fondo in media a 50 m. sotto il livello del mare. Nel Golfo di Fiume, dove il fondo è quasi pianeggiante, poiché la costa scende già a breve distanza da terra a 50-60 m., la profondità massima è di 66 m. e aumenta leggermente verso S. nel Canale di Mezzo (o di Veglia) per raggiungere la profondità di 114 m. nel Canale della Corsia tra Cherso e Plaunig a NE. di Punta Corsini. Nel Quarnarolo la profondità massima è di 104 m. a oriente della parte più larga di Cherso, nel Canale di Faresina è di 63 m. Limitato da coste generalmente alte, brulle e ripide, talora molto frastagliate e disseminate di scogli sommersi, interrotte da profonde insenature (come la Baia di Medolino, il Canale dell'Arsa, la Valle di Fianona nella costa istriana, e il Vallone di Cherso nell'isola omonima) e da insenature minori, il Quarnaro è di pericolosa navigazione a causa della bora, cbe vi soffia specialmente nel semestre invernale (e in particolar modo nei mesi di gennaio, dicembre, marzo) con raffiche violente da direzioni comprese tra NNE. ed E. Il Quarnarolo è battuto specialmente dalla bora, che vi penetra dalla bocca di Segna, tra Veglia e Pervicchio. Lo scirocco soffia con frequenza da ottobre ad aprile, provoca mare molto grosso ed è spesso accompagnato da temporali.
L'ampiezza media della marea a Fiume è di 30 cm. (media delle differenze tra l'alta e la bassa marea) e così pure a Lussinpiccolo; il massimo dislivello osservato a Fiume è di m. 1,35 (2,15 a Venezia; 2,41 a Trieste). Queste maree causano correnti nei canali per i quali il Golfo di Fiume comunica col mare aperto. Vi sono inoltre delle correnti costanti, la principale delle quali giunge nel Golfo di Fiume attraverso il Canale del Maltempo; un ramo minore penetra per il Canale di Veglia, s'unisce al primo e insieme escono dal Canale di Farasina piegando verso la costa istriana. Con scirocco persistente questa corrente cessa quasi del tutto, mentre con forti venti da N. può raggiungere la velocità di 4 miglia all'ora; la media oraria è di o,5 miglia.
La densità media delle acque è di 1,023, con valori minimi presso le foci di acqua dolce (1,012 nelle vicinanze della foce dell'Eneo) e valori massimi in tempi di bora persistente (1,025) e durante la stagione calda e secca (1,029). La salsedine media della superficie è di 37,6 per mille. La temperatura alla superficie varia da 9° a 24°. Caratteristico del Quarnaro è il comportamento della temperatura delle acque profonde. D'autunno le acque del fondo e quelle della superficie sono più fredde dello strato intermedio, mentre di primavera la distribuzione è invertita. D'estate lo strato più freddo è quello di fondo. Anche come ambiente biologico il Quarnaro si differenzia dalle restanti parti dell'Adriatico, mentre presenta notevoli rassomiglianze con le acque dalmate. La presenza di specie caratteristiche dei mari freddi settentrionali (in particolare lo scampo, Nephrops norvegicus Leach), che era stata interpretata come un relitto dell'epoca glaciale, più di recente è stata messa in rapporto col tipo particolare del fondo. Il Quarnaro è zona molto importante per la pesca, sia per l'abbondanza del prodotto, sia per la presenza di alcune specie ricercate (come il tonno). Essa è quasi completamente in mano di pescatori di altre regioni: chioggiotti e marchigiani per la pesca di fondo con reti a strascico (per lo più tartane trainate da bragozzi), croati per le specie pelagiche migranti (clupeidi e sgombridi) fatta da terra con reti a sacco.
Bibl.: Portolano del Mediterraneo. Coste d'Italia e adiacenze, V, Genova 1928; R. Lorenz, Phsycalische Verhältnisse... im Quarnerischen Golfe, Vienna 1863; U. D'Ancona, Notizie sulla pesca nel Golfo di Fiume, in Bollettino del Com. talass. it., Mem. XLIV (1922); id., Condizioni idrografiche e biologiche nel Golfo di Fiume, in G. Depoli, La provincia del Carnaro, Fiume 1928, pp. 136-157 (bibl. di 144 numeri).