quarto
In un folto gruppo di occorrenze questo aggettivo numerale (frequentemente usato da solo: il sostantivo cui si riferisce è sottinteso) fa parte di una serie di cui gli elementi che lo precedono - il primo, il secondo, il terzo - sono esplicitamente ricordati: La prima [delle cagioni per cui al volgare italico è preferito lo volgare altrui] è cechitade di discrezione; la seconda, maliziata escusazione; la terza cupidità di vanagloria; la quarta, argomento d'invidia; la quinta, ecc. (Cv I XI 2); lo primo [dei sette savi]... ebbe nome Solon, lo secondo Chilon, lo terzo Periandro, lo quarto Cleobulo, lo quinto..., ecc. (III XI 4); o ancora: la umana vita si parte per quattro etadi. La prima si chiama Adolescenzia... la seconda... Gioventute... la terza... Senettute; la quarta si chiama Senio, sì come di sopra detto è (IV XXIV 1, e cfr. XXIII 13 [prima occorrenza]).
Analoghi i passi di I III 9, II III 7 (a proposito dei cieli, per cui cfr. XIII 20, dove l'aggettivo ricorre al plurale: esso cielo di Marte è lo quinto, esso è lo mezzo di tutti [i cieli], cioè de li primi, de li secondi, de li terzi e de li quarti), IV XXIII 14 e 16, XXIV 11, Fiore I 13, XXX 12. Talvolta l'enumerazione incomincia nei paragrafi precedenti: così in Vn XVI 5, Cv I XL 16, II I 6, XV 10, III III 10, IV XIV 14, XVII 5. In Vn XIII 5 gli antecedenti del quarto fra i pensamenti (§ 1) sono L'uno ... L'altro... L'altro (§§ 2, 3 e 4); in Cv IV Le dolci rime 136 (ne la quarta parte de la vita, ripreso in XXIII 5 e XXVIII 1) l'enumerazione è meno esplicita (cfr. i vv. 126, 129 e 132). Si veda poi Pd XXVIII 29 e 30 questo [il cerchio d'igne del v. 25] era d'un altro circumcinto, / e quel dal terzo, e 'l terzo poi dal quarto, / dal quinto il quarto, ecc.
L'aggettivo ricorre spesso anche nelle ‛ ragioni ' della Vita Nuova, dove D. illustra la struttura del componimento poetico che precede: ne la prima parte [del sonetto] chiamo la Morte... ne la seconda... dico la cagione per che io mi muovo a blasimarla; ne la terza la vitupero; ne la quarta mi volgo a parlare a indiffinita persona... La seconda comincia la terza quivi... la quarta quivi, VIII 12; e così XIII 10 (due volte), XV 8 e 9, XVI 11, XIX 16 (due volte), XXII 17, XLI 6 e 8; analogamente in Cv IV XXIII 5 (prima occorrenza), riferito all'ultima parte di Le dolci rime.
In altri luoghi è meno esplicita, o manca, la menzione degli elementi che precedono: nel quarto trattato di questo libro, il Convivio (Cv I I 17, e IX 8; cfr. inoltre IV IX 1. In IV VII 9 si allude a un capitolo dei Proverbi di Salomone). Il sostantivo è sottinteso in I III 10 nel quarto de lo Eneida; e si veda ancora IV XXVI 8 (due volte), III XI 1, IV II 6, XIX 9 e XXVII 12, XXIII 13 (seconda occorrenza), con riferimenti vari.
In Vn III 8 D. precisa che l'ora ne la quale m'era questa visione apparita, era la quarta de la notte stata.
Nella Commedia l'aggettivo qualifica talvolta elementi del paesaggio ultraterreno: la lacca (If VII 16), l'argine (XIX 40 e 129), il cerchio del Purgatorio in cui si trovano avari e prodighi (Pg XXII 92). Ma non mancano altri riferimenti, per cui cfr. If XXVI 140, e XXXIII 67; Pd XXVIII 29 e 30, citati; Pg XXII 93 ('l quarto centesmo, " il quarto secolo "), Pd XXVI 81, e X 49, dove la quarta famiglia / de l'alto Padre designa " Io quarto ordine dei beati di vita eterna " (Buti), cioè gli spiriti del q. cielo.
Con valore di sostantivo il termine si registra in Fiore C 4: Falsembiante si qualifica tanto abile negl'inganni, che Proteusso... / non seppe unquanche il quarto [" la quarta parte "] di baratto / come fo io.