quasi
1. Dell'avverbio q. le attestazioni, 39 nella Vita Nuova (una, nel latino di Geremia [Lament. 1 1] citato in XXVIII 1 Quomodo sedet sola civilas plena populo! facta est quasi vidua domina gentium, riflette le caratteristiche dell'uso in volgare, come mostra la traduzione: rimase tutta... la cittade quasi vedova dispogliata [" come vedova, perché privata "] da ogni dignitade, XXX 1) e appena 3 nelle Rime (3 anche nelle Rime dubbie e nel Fiore; nessuna nel Detto), sono invece 129 nel Convivio, per la funzione esplicitante di q. nelle similitudini destinate a chiarire e concretizzare in corrispondenza d'immagini una materia ardua e astratta. Anche nella Commedia, alle 7 ricorrenze nell'Inferno, si oppongono le 17 del Purgatorio e le 26 del Paradiso, a mano a mano che la materia, intrinsecamente ineffabile, richiede di esser comunicata per approssimazione e per similitudini, sicché anche chi ben intender cupe... avrà quasi l'ombra della verità vista da D. (Pd XIII 19).
1.1. Che q. si presti a contesti in cui la difficoltà, se non l'incapacità a esprimersi (e persino a comprendere se non per intuizione), è dichiarata con smarrito e angoscioso senso d'inferiorità (Vn IX 2 l'andare mi dispiacea sì, che quasi li sospiri non poteano disfogare l'angoscia che lo cuore sentia; Cv III III 13 di costei ragionando... smarrivami, sì che quasi parea di fuori alienato; If V 72 pietà mi giunse, e fui quasi smarrito; Pg XII 35 Vede Nembròt a piè del gran lavoro / quasi smarrito; Pd XXVI 80 quasi stupefatto domandai; v. 4.1. e cfr. il mistico explicit di Pd IV 142 vinta, mia virtute diè le reni, / e quasi mi perdei con li occhi chini), mostra anche una delle scarsissime attestazioni del Fiore (XX 4 sì fortemente il cuor mi confortaro / che di gioia perde' quasi la favella). Affini a questi contesti, alcuni di quelli in cui, secondo una nota tradizione lirica, vengono indicati gli effetti dell'amore, recano, egualmente q., ad attenuare e a rendere simbolica l'identificazione di amore e morte: Vn XVI 8 6 Amor m'assale subitamente, / sì che la vita quasi m'abbandona; Rime LXVII 26 l'anima mia n'attendea conforto, / e ora quasi morto / vede lo core; Rime dubbie II 12 quasi morto / mi troverai, se non rechi conforto, e XVII 8; Fiore XXXIII 14 di quel d'Amor, ond'i' fu' quasi morto.
2. Anche in questi contesti l'uso di q. che, generalmente preposto al termine cui si riferisce, continua, come indicatore di metafore, quello del latino tamquam, sicut e dello stesso quasi (oltre che di fere), è caratteristico di procedimenti espressivi, a volte difficilmente separabili l'un dall'altro, allegorici (in Vn XIII 10 convene che io chiami la mia inimica, madonna la Pietade; e dico ‛ madonna ' quasi per disdegnoso modo di parlare, D. dichiara il contrasto tra contenuto espressivo e il velame che, ironicamente in questo caso, lo copre; v. 5.) e litotici (v. 4.), che presiedono sia a metafore e similitudini sia anche alla tendenza a un'espressione vagamente indefinita (v. 3.).
3. Rientra in questa concezione l'uso di q. in indicazioni di tempo e, più raramente, di spazio, in Vn II 2 [Beatrice] quasi dal principio del suo anno nono apparve a me, ed io la vidi quasi da la fine del mio nono (cfr. III 14 questo fue quasi lo principio de l'amistà tra lui e me, quando elli seppe che io... li avea ciò mandato); XII 3 Avvenne quasi nel mezzo de lo mio dormire, e XXXIX 1; Pg XVIII 76 La luna, quasi a mezza notte tarda; Pd I 44 (v. Petrocchi, ad. l.); ne 91 Ad un occaso quasi e ad un orto; XXX 3 china già l'ombra quasi al letto piano.
3.1. Le attestazioni di Cv II III 5 quasi in ventiquattro ore, [cioè in ventitré ore] e quattordici parti de le quindici d'un'altra, grossamente assegnando (l'avverbio grossamente conferma il carattere approssimativo dell'indicazione) e II XIV 16 Giove sei anni quasi si celerebbe, e Marte uno anno quasi... e Venere e Mercurio quasi come lo Sole si celerebbe, ricorrono in indicazioni astronomiche in certo modo volgarizzate e si .distinguono da quelle precedenti (v. 3.) nelle quali l'indicazione vaga ha chiare connotazioni stilistiche; cfr. anche Cv III XI 3 anticamente in Italia, quasi dal principio de la costituzione di Roma... nel tempo quasi che [" di ", v. 3.2.] Numa Pompilio; IV XXIII 11 era quasi ora sesta quando [Cristo] morio, che è a dire lo colmo del die. Onde si può comprendere per quello ‛ quasi ' che al trentacinquesimo anno di Cristo era lo colmo de la sua etade (il passo, interessante per la considerazione metalinguistica relativa a q., è da confrontare con l'incipit della Commedia, If I 1).
3.2. Con la funzione osservata in 3., soltanto in Vn III 11 5 Già eran quasi che atterzate l'ore, ricorre il sintagma ‛ q. che ': ‛ che ' non ha qui la funzione relativo-comparativa che ha in Cv III XI 3 (v. 3.1.), II 5 per lo modo quasi che la natura del sole è participata ne l'altre stelle.
3.3. Per l'suo di q. in indicazioni di spazio (e di spazio e tempo insieme), cfr. Vn II 1 era tornato lo cielo... quasi a uno medesimo punto; XL 1 una via la quale è quasi nel mezzo de la cittade, Cv III V 8; cfr. anche i §§ 12 (v. 4.), 9 spazio quasi di dumila secento miglia, o poco'dal più al meno, e 15 lo suo montare è a Maria quasi tanto quanto esso monta a noi; If I 31 quasi al cominciar de l'erta; Pg III 131 di fuor dal regno, quasi lungo 'l Verde.
4. L'uso litotico di q. è particolarmente frequente con participi, aggettivi e avverbi. Per le attestazioni in cui q. limita una totalità o un'ampia serie, espressa da aggettivi, cfr. Vn XVII 1 tre sonetti ... fuoro narratori di tutto quasi lo mio stato; XXV 5 quasi fuoro li primi che dissero in lingua di sì, e XXXIX 3; Rime LXIX 3 una ne venia quasi imprimiera; Cv I III 4, IV 5, e 13 io mi sia quasi a tutti li Italici appresentato; IX 8, II XIII 24 la virtù di tutti quasi corre a lo spirito sensibile; III V 8 manifesto quasi a tutta la terra, e 12; VIII 1 per tutte quasi sue vertudi, 7 e 8; XI 10, IV I 6 oppinione, quasi di tutti; III 8, VI 8, VII 6 con tutti quasi impedimenti; XXI 10 quasi questo è tutto ciò che per via naturale dicere si puote; XXVII 17; VI 16 puotesi appellare quasi cattolica oppinione; I XI 5 li ciechi... sono quasi infiniti; I I 6 innumerabili quasi sono li 'mpediti; II IV 15 intendiamo Iddio aver potuto fare innumerabili quasi creature spirituali (cfr. V 15), e IV V 13; III XII 13 quasi per etterno matrimonio; IV XIX 5 fortezza e quasi perpetua valitudine; III VII 6 per gradi quasi continui... sia quasi l'uno a l'altro continuo; If XIII 61 dal secreto suo quasi ogn'uom tolsi; Pd I 44 (v. 3.), IV 62 tutto il mondo quasi; X 18 quasi ogne potenza qua giù morta; XXXIII 61 quasi tutta cessa / mia visïone (cfr. Cv II XIII 24 quasi cessano da ogni operazione).
Per questa funzione, con avverbi cfr. Cv III V 12 stanno quasi sempre nudi; IV XI 6.
4.1. Affini a questi possono considerarsi i casi in cui q. limita aggettivi e avverbi che indicano completezza e perfezione (e rispettivamente, incompletezza e imperfezione) non quantitativa (cfr. Cv III VII 4 quasi poco de la luce ricevono) ma qualitativa di un dato elemento, sia in sé sia in relazione al soggetto che lo percepisce. Cfr. Vn XIII 1 mi cominciaro molti... pensamenti a combattere... ciascuno quasi indefensibilemente, e XXIII 2; Cv II III 9 la sua velocitade è quasi incomprensibile (ancora q. in relazione a contenuti concettuali ineffabili, v. 1.); XIII 24 li spiriti umani... quasi sono principalmente vapori del cuore; XIV 11 per lo movimento quasi insensibile che fa 'da occidente in oriente; III XI 13 uno quasi divino amore (cfr. IV VI 15 e, sebbene con altro significato, Pg IX 18 la mente... / a le sue vision quasi è divina); IV XXII 18.
4.2. In Vn XXXVIII 2 non mi lascia quasi altro pensare; Cv III VII 6 quasi non pare essere altro che bestia... quasi non sia altro che angelo, e Pg XII 119 nulla quasi [unica attestazione di q. in rima] / per me fatica... si riceve, la totalità cui q. si riferisce è intesa negativamente. Limitazioni a totalità positiva e negativa si succedono in Cv IV XXVI 114 lo suo diritto giudicio... è tutto uno quasi, e, quasi sanza legge alcuna, dee giustamente sé guidare.
4.3. È caratteristico l'uso attenuativo - e a volte indicatore di metafora - di q. con participi, aggettivi e gerundi che indicano sentimenti - per lo più di stupore e turbamento - e condizioni psico-fisiche. Cfr. Vn VII 1 quasi sbigottito de la bella difesa che m'era venuta meno; IX 7 quasi cambiato ne la vista [" aspetto "] mia; XIV 2 quasi non sappiendo a che io fossi menato; XIV 4, XVIII 8, XXII 11; Rime dubbie XII 7 quasi irato mi dice; If V 72 (cfr. Pg XII 35 e Pd XXVI 80, e v. 1.); VII 36 io... avea lo cor quasi compunto; X 41 quasi sdegnoso (cfr. Vn XIII 10, citato in 2.), e XIX 60; e Pg XXII 39 crucciato quasi a l'umana natura; XXIV 63 quasi contentato, si tacette; II 75 quasi obliando d'ire a farsi belle; VII 61 e VIII 24; Pd XVIII 74 quasi congratulando a lor pasture, e XXXI 121.
4.4. Nel Convivio quest'uso è più frequente con il gerundio: I III 4 peregrino, quasi mendicando, sono andato; II II 5 e IV XXIX 4 quasi esclamando (cfr. Vn XXV 9 quasi recitando lo modo del buono Omero); II XII 4 e 8, IV XIX 7, I 7. Con il participio, tranne in II XII 6 me n'andava quasi rapito, q. si collega con connotazioni ora concrete ora chiaramente metaforiche: cfr. II XIII 25 bianca si mostra, quasi argentata; XIV 1 uno suo movimento... quasi ci tiene ascoso; III VIII 9 quasi velata... si dimostra (cfr. VII 5 quasi diafani); XIV 7, IV VII 3, e XXIII 6 quasi ad imagine d'arco assimiglianti (cfr. XIII 6, e XXII 5, citato in 4.5.). Per attestazioni analoghe nella Commedia, cfr. Pg IV 12 questa [potenza] è quasi legata, e quella è sciolta; XXX 10, Pd XIII 59 (v. 5.1.), XXXIII 89 sostanze e accidenti... / quasi conflati insieme; XXIX 19 quasi torpente si giacque.
4.5. Con funzione di approssimazione espressiva e con significato di " in certo modo ", q. ricorre in Cv IV IX 10 quasi dire si può de lo Imperadore, volendo lo suo officio figurare con una imagine, e X 12; XXII 5 come... le biade... dal principio hanno quasi una similitudine [" sono alquanto simili "]... Così questo naturale appetito... dal principio quasi si mostra non dissimile a quello che... da natura... viene, ma con esso, sì come l'erbate quasi di diversi biadi, si simiglia; VI 11 ciascuno animale, tosto che nato è quasi da natura dirizzato nel debito fine.
5. Nelle introduzioni di similitudini ‛ q. come ' è frequente nella Vita Nuova e nel Convivio. In Vn XIII 6 quasi come colui che non sa per qual via pigli lo suo cammino (cfr. Pd III 36 quasi com'uom cui troppa voglia smaga), XIX 2 e XXVI 1 colore palido quasi come d'amore (cfr. XIX 11 47 Color di perle ha quasi), il paragone introdotto da q. è quasi un mezzo (Vn XII 8) all'espressione di un contenuto che, quasi per soverchio (XI 3) di altezza, non può essere altrimenti trasmesso, perché delle parole affidate al libro de la mia memoria D. non può che assemplare... la... sentenzia (I 1). L'approssimazione ha la funzione di spiegare la simbologia intrinseca alla forma del testo in XIX 21 aggiungo una stanza quasi come ancella de l'altre, e 15 la terza è quasi una serviziale de le precedenti parole; XXI una particella, ... quasi domandatrice d'aiuto a la precedente parte, XXXV 3, XXX 1, XXXIII 1.
5.1. Per il Convivio, cfr. I X 12, II I 3 coloro che non hanno vita ragionevole alcuna sono quasi come pietre (ma I VI 4 cotali sono quasi bestie); II IX 2 quasi come si maravigliasse (v. 4.4.); XV 5 quasi come nebulette matutine a la faccia del sole; III VIII 11 quasi come colore dopo vetro (cfr. Pd XX 80 quasi vetro a lo color ch 'l veste); IX 7, e 8 quasi come specchio (cfr. Pd XIII 59 quasi specchiato); X 2, XII 13, IV II 9, VII 5 quasi come cosa orribile; XXV 8, XXVII 4 convieni aprire l'uomo quasi com'una rosa. Per la Commedia, cfr. Pd II 21 veloci quasi come 'l cie vedete, e III 36 (citato in 5.). Invece di ‛ come ', in Cv III IX 14 si ha: quasi a guisa che fa la nostra lettera in su la carta.
5.2. Q., secondo un procedimento di approssimazione espressiva cui, pur in altro ambito, D. allude in Cv III I 7 (ne l'amistade de le persone dissimili di stato conviene... una proporzione essere intra loro che la dissimilitudine a similitudine quasi reduca), introduce similitudini: Cv I I 9 sono quasi fonte vivo; VI 5 li amici siano quasi parti d'un tutto; XI 20, II IV 13, III III 4, IV 2 quello che è vero di lei, e che quasi ne la mia mente raggia; XV 18 la via de' giusti è quasi luce splendiente (cfr. Ìv VII 9); IV II 8 le parole... sono quasi seme d'operazione; IV 6, V 11 li re Tarquini... furono quasi baiuli e tutori de la sua puerizia; IX 15, XII 17, XXII 12, XXIII 6, XXIV 3, XXVIII 3; If XI 105 vostr'arte a Dio quasi è nepote; Pd XXXII 120 [s. Pietro e s. Giovanni] son d'esta rosa quasi due radici. In Pg XVII 66 senti'mi presso quasi un muover d'ala, q. non introduce un paragone, ma media tra la realtà spirituale dell'angelo e quella corporea di Dante.
5.3. Q., per lo più in inizio di verso, introduce similitudini non mediate da ‛ come ': Pg XXIV 108 quasi bramosi fantolini e vani; XXXII 148 sicura, quasi rocca in alto monte; Pd VII 8 quasi velocissime faville; VIII 54 quasi animal di sua seta fasciato (cfr. Pg X 128 siete quasi antomata in difetto); Pg XXIII 114, XXX 58, Pd II 33 quasi adamante che lo sol ferisse (cfr. Pg XXV 39 quasi alimento che di mensa leve); XII 99, XIX 34, XX 80 (v. 5.1.), XXX 66, XXXI 43 (ma cfr. Pagliaro, Ulisse 653 nota). Lo sviluppo immaginoso di una similitudine è introdotto da q. in Pd XXX 110 come clivo in acqua di suo imo / si specchia, quasi per vedersi addorno (cfr. Cv II II 9).
5.4. Q. serve a glossare un termine: Cv I III 2 lo mio scritto... quasi comento dir si può; III XI 5 dicemo noi: ‛ philos ' quasi amore e ‛ soph[os] ' quasi sapiente; IV II 11, XVI 6 ‛ nobile ' è quasi ‛ non vile '. A questa funzione si collega quella sostitutiva di q. in Cv I II 13 de li due sentieri prendere lo men reo è quasi prendere un buono; IV IV 4 quasi menzogna reputando ciò che prima udito hanno; IV Le dolci rime 114 son quasi dèi / quei c'han tal grazia fuor di tutti rei.
6. Con funzione di congiunzione, q. è soltanto in Cv IV XXX 4 Dico... ‛ tu andrai ': quasi [" come se "] dica: ‛ tu se' omai perfetta '.