QUASSIA
. Genere di piante Dicotiledoni della famiglia Simarubacee che comprende due specie: la Q. amara L. e la Q. africana Baill. La prima è una piccola pianta legnosa alta da 1-2 m. con foglie opposte imparipennato-composte a rachide alata, fiori di un bel colore rosso vivace disposti in un grappolo terminale semplice o ramoso. Vive nell'America tropicale.
Fornisce il lignum quassiae surinamense delle farmacopee, introdotto in Europa nel sec. XVIII. Tanto il legno quanto la corteccia contengono una sostanza amara, la quassina, che - secondo ricerche recenti - sarebbe costituita da una mescolanza di quattro sostanze amare omologhe; nel legno sarebbe contenuto anche un alcaloide.
La Q. africana Baill. vive nell'Africa tropicale occidentale e presenta molte analogie con la precedente: anche nel legno e nella corteccia di questa pianta sarebbe contenuta la quassina.
La quassina, indifferente per l'u0mo e micidiale per le mosche, si prepara cristallizzata e amorfa. Da un chilo di legno si ottengono circa gr. 1,25-1,50 di quassina amorfa. L'uso del legno quassio in polvere (dose 1-3 gr.) o in tintura (1-2 gr. per giorno secondo l'età) provoca per il suo sapore amarissimo aumento della secrezione gastrica come accade per gli altri amari eupeptici. Dimenticati tutti gli altri usi, il legno quassio si adopera oggi associato ad altri amari nella anoressia dei cloroanemici e convalescenti, nelle dispepsie iposteniche e quando si voglia praticare la sovralimentazione.