quattro
Ricorre abbastanza spesso nella Vita Nuova, nel Convivio e nella Commedia (due esempi anche nel Fiore). Va notato, nelle prime due opere, il frequente ripetersi del numero q., riferito a due o più gruppi di oggetti, l'uno in relazione con l'altro. Talvolta il numerale ha valore simbolico, conformemente alla tradizione medievale (v. NUMERO).
Piuttosto uniforme l'uso nella Vita Nuova, dove il termine designa per lo più il numero delle parti in cui D. divide un componimento poetico per illustrarne la struttura: Questo sonetto si divide in quattro parti: ne la prima parte, ecc., VIII 12; così XIII 10, XVI 11 (due volte: ogni ‛ parte ' corrisponde a una delle quattro cose... narrate nel sonetto; si veda anche al § 1); XXII 17 (le quattro parti sono in relazione a quattro modi di parlare); XIX 16 (La prima parte [della canzone] si divide in quattro; un modulo analogo in Cv IV XXIII 4 [due volte], in rapporto alle quattro etadi dell'uomo). In Vn XIII 1 q. è attribuito ai pensamenti.
Più vari i riferimenti nel Convivio: ai corpi simplici (III V 5), ai cavalli del sole (IV XXIII 14), ai giorni in cui un ipotetico individuo è stato nel sepulcro (VII 4; Busnelli-Vandelli ricordano il " quatriduanus " di Ioann. 11, 39, detto di Lazzaro), ai sensi delle scritture (II I 2), agli inconvenienti (IV XIV 6) connessi a un ragionamento male impostato, a proposito della nobiltà, ecc. (cfr. ancora I VIII 6, IV IX 5, XX 10). Q. sono anche le parti in cui si divide l'arco della vita, seguendo le quattro combina[zioni] de le... qualitadi della nostra costituzione: e chiamarsi quattro etadi (IV XXIII 12; cfr. anche il § 4, già citato, e XXIV 1). Alla prima di queste etadi, l'adolescenza, la natura assegna quattro cose (cioè obedienza, soavitade, vergogna, adornezza corporale), che le si convegnono perfettamente (XXIV 11, XXVII 17 e 20). Alla senetta, invece, si addicono altre quattro vertudi: prudenza, giustizia, generosità, affabilità (XXVII 2). In III VIII 12 è ricordato il Libro de le quattro vertù cardinali, che D. cita anche in Mn II V 3, come opera di Seneca (è attribuito invece a Martino di Dumio; Isidoro lo chiama De differentiis quatuor virtutum: cfr. la nota di Busnelli-Vandelli).
Parecchie occorrenze della Commedia si addensano nel canti della processione nel Paradiso terrestre, e si riferiscono agli animali e ai personaggi simbolici che vi partecipano, tutti da ricondurre alle fonti bibliche. Si vedano i quattro animali che rappresentano i Vangeli (Pg XXIX 92 e 106), i quattro [personaggi] in umile paruta (v. 142: si allude alle epistole di s. Girolamo), le quattro donne che facean festa intorno al carro (v. 130: sono le virtù cardinali, le quattro belle [XXXI 104] che alternano dolce salmodia con le tre teologali [XXXIII 2]), le quattro teste che spuntano dal carro (XXXII 146) e simboleggiano q. dei sette vizi capitali.
Tra gli spettacoli che si presentano agli occhi di D. appena giunto nell'isola del Purgatorio, c'è quello delle quattro stelle i cui raggi illuminano il volto di Catone (Pg I 23 e 37, e cfr. anche VIII 91: ancora un'allusione alle virtù cardinali). Per altri riferimenti, sempre nel Purgatorio, cfr. VII 2, VIII 135, XXII 118. Si aggiungano, nell'Inferno, le quattro grand'ombre del Limbo (Omero, Orazio, Ovidio, Lucano: IV 83), i quattro visi dei prigionieri in cui Ugolino vede riflesso il suo aspetto stesso (XXXIII 57), i quattro demoni che Barbariccia manda in aiuto di Alichino e Calcabrina (XXII 146), le quattro liste, le due zampe anteriori del rettile e le braccia del dannato che si uniscono a formare le braccia dell'uomo nella bolgia dei ladri (XXV 73). Nel Paradiso, oltre al riferimento astronomico di I 39, cfr. VI 133 (le figlie di Raimondo Beringhieri) e XXVII 10 (le quattro face, i lumi di Pietro, Iacopo, Giovanni e Adamo).
Anche una delle due occorrenze del Fiore allude a q. personaggi (Falsembiante, Astinenza-Costretta, Larghezza, Cortesia: cfr. CXXXVII 1), mentre l'altra indica il numero dei portali del castello di Gelosia (XXVIII 9),
Una volta sola, infine, il termine è adoperato come assoluto, nel senso di entità numerica: Beatrice ammonisce a non ammettere ‛ permutanze ' nella materia di un voto, se la cosa dimessa in la sorpresa / come 'l quattro nel sei non è raccolta (Pd V 60).