METSYS (Messys, Massys), Quentin
Pittore, nato a Lovanio tra il 10 settembre 1465 e il 10 settembre 1466, e morto ad Anversa fra il 13 luglio e il 16 settembre 1530. Nulla si sa del suo tirocinio: e sono poco evidenti le sue relazioni con l'arte di Dieric Bouts, che aveva lavorato a Lovanio. Nel 1491, il M. è iscritto come pittore nella gilda d'Anversa, e in questa città lavorò fino alla morte. Dipinse soggetti religiosi, ritratti e scene di genere. Le sue opere principali sono i due celebri trittici eseguiti, il primo, la Discendenza di S. Anna, tra il 1507 e il 1509, per la confraternita di S. Anna, nella collegiata di S. Pietro a Lovanio, ora nel Museo di Bruxelles; il secondo, il Seppellimento di Cristo, tra il 1508 e il 1511, per la corporazione dei falegnami nella chiesa di Notre-Dame ad Anversa, ora nel Museo della stessa città. A tempo anteriore a questi due capolavori sono attribuiti due Madonne col Bambino (Bruxelles, Museo), un S. Cristoforo (Anversa, Museo) e una Madonna col Bambino (Londra, collezione C. W. Dyson-Perrins).
Tra le opere posteriori ai due trittici, datate o che è possibile datare (eseguite cioè tra il 1509 e il 1529), ricordiamo: Il cambiavalute e sua moglie (1514, Parigi, Louvre); il ritratto d'Erasmo (1517, Roma, Galleria d'arte antica); l'Adorazione dei Magi (1526, New York, Metropolitan Museum); la Madonna Rattier (1529, Parigi, Louvre).
II M. si ricollega con i suoi inizî alla tradizione, per apparire poi come la personalità più alta della scuola d'Anversa al principio del sec. XVI. La sua arte tende alla monumentalità, pur rimanendo fedele alla tecnica antica. Il suo disegno è rotondo e morbido, non più angoloso; il modellato si fa sottile, il colore estremamente raffinato. Dotato di molta sensibilità, il M. non rimase indifferente al fascino dell'arte di Leonardo, del quale poté conoscere quadri e disegni. Nelle sue composizioni, alle architetture e agli ornamenti gotici sono sostituiti motivi del Rinascimento.
Tra i continuatori della sua arte si possono citare Joos van Clève, Marinus van Roymerswaele e alcuni pittori anonimi, quali il maestro del trittico Morrison e il maestro della Maddalena Mansi.
Bibl.: F. J. Van den Branden, Geschiedenis der Antwerpsche Schilderschool, Anversa 1883, pp. 40-80; H. Fierens-Gevaert, Les Primitifs flamands, Bruxelles 1912, II, pp. 182-200; F. Winkler, Die altniederländische Malerei, Berlino 1924, pp. 193-207; M. J. Friedländer, Die altniederländische Malerei, VII, Q. M., Berlino 1929; id., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIV, Lipsia 1930 (con bibl.); G. Glück, Zwei unveröffentliche Gemälde von Q. M., in Pantheon, XI (1933), pp. 84-87; L. Balkan, Gotik u. Renaissance im Werke d. Q. M., in Jahrb. d. Kunst. Samml. i. Wien, n. s., VII (1933), pp. 137-81.