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QUERINI

di Mario Brunetti - Enciclopedia Italiana (1935)
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QUERINI

Mario Brunetti

. È una delle più cospicue famiglie patrizie veneziane che, dai tempi più remoti fino alla caduta ha dato alla repubblica personaggi notevoli in ogni campo. D'incerte origini (è favolosa la provenienza romana, vantata dai genealogisti, come pure la discendenza dai Galbai, famiglia tribunizia e dogale fra le più antiche) e sicuramente appartenente ai nuclei primitivi della consociazione lagunare, è forse proveniente da Eracliana (Cittanova), ed ebbe per sua particolare residenza Torcello; cacciatane da aspre fazioni gentilizie e rifugiatasi a Rialto, qui in breve si sarebbe affermata. Dalla fine del sec. XI i Q. partecipano attivamente alla vita pubblica veneziana. Si divisero in parecchi rami: di Stampalia (di cui appresso), di Santa Maria Formosa, della Pietà, delle Papozze o di San Leonardo, di San Silvestro, della Carità, di San Moisè, di San Tomà (S. Tommaso), di San Polo, di San Severo, di San Martino, di Santa Giustina. Il ramo di San Polo (divenuto poi, in parte, signore dell'isola di Stampalia, nell'Egeo), detto anche della Ca' Grande, è noto soprattutto per la sua partecipazione alla congiura di Baiamonte Tiepolo contro il doge Pietro Gradenigo (1310).

I personaggi più cospicui della famiglia sono, ordinati alfabeticamente, i seguenti: Agostino, di Giovanni (1509-1537), uno dei 10 compagni di S. Gaetano Thiene; Alvise, di Marco (morto nel 1482 a Candia), visdomino a Ferrara, provveditore a Modone, capitano a Scutari, a Candia, provveditore a Famagosta; Alvise (morto nel 1653), letterato, giurista, filosofo; Andrea Vincenzo (morto nel 1566), che fu governatore di Cipro; Angelo (1721-1796), famoso per il suo tentativo sfortunato (insieme con Giorgio Pisani) di riforma costituzionale della Repubblica, oltre che per la sua attività diplomatica; Angelo Maria (1680-1755), vescovo di Corfù, di Brescia, cardinale, celebre per la sua erudizione e per la vastissima rete di relazioni letterarie mantenute con tutta l'Europa; Antonio, di Marcantonio (1554-1608), letterato, politico, consultore in iure della repubblica durante la lotta dell'interdetto; Balduccio, di Giovanni (seconda metà del sec. XIV), diplomatico e condottiero, nelle guerre veneto-ungheresi e venetoaustriache; Battista, di Nicolò (1524 circa-1598), distintosi a Lepanto; Benedetto, di Francesco (Candia 1560-1619) fatto conte di Temne e Dafnes per decreto del Senato, in considerazione delle straordinarie benemerenze acquistate in quell'isola; Elisabetta, di Paolo (morta nel 1708), moglie del doge Silvestro Valier, l'ultima dogaressa incoronata; Francesco (seconda metà del sec. XIV), patriarca di Grado; Francesco, di Zanachi (prima metà del secolo, XV), capitano a Scutari, conquistatore di Antivari e Dulcigno; Francesco (nato a Milano nel 1867, morto nel 1900, sulla via del Polo Nord, nella spedizione polare del duca degli Abruzzi); Giacomo; di Irnerio (morto nel 1483 circa), politico; Giacomo, di Francesco (1619-1677), diplomatico (ambasciatore a Madrid, Roma, Costantinopoli, ecc.); Giovanni III, di Nicolò (seconda metà del sec. XIII-primi del XIV), bandito da Venezia, si recò a Rodi, donde mosse alla conquista di Stampalia e Amorgo, isole tenute dalla sua famiglia fino al 1537, quando vennero conquistate dai Turchi; Giovanni (intorno alla metà del sec. XIV), diplomatico, che si recò in ambasceria, con Francesco Bon, al khān dei Tatari, a Kiptchak (1358); Giovanni, di Girolamo, letterato, naturalista (1640-1687); Giovanni (del ramo Stampalia), di Alvise (1799-1869), giurista, patriota, economista, mecenate (fondatore della biblioteca e pinacoteea Querini Stampalia, a Venezia); Giovanni Antonio (intorno alla metà del '700), giurista, disputò con L. A. Muratori; Guglielmo, di Nicolò (seconda metà del '300), uomo politico, diplomatico, condottiero terrestre e navale; Iacopo (inizî del'300), diplomatico; Lauro (1420-1466 circa), umanista e filosofo; Lazzaro (seconda metà del sec. XV), viaggiatore (in Persia, 1471); Leonardo, capitano navale, che riportò vittorie sulla flotta di Federico II (1234) e su quella greca (1238); Luca, di Marco (morto nel 1505), capitano; Marcantonio, di Domenico (15311581), capitano navale; Marcantonio (o Sebastiano; fine del '500-inizî del '600), rimatore; Marco, di Balduino (morto nel 1310), capitano, implicato nella congiura Tiepolo-Querini, in cui trovò la morte; Marco, di Paolo (intorno alla metà del sec. XIV), politico, diplomatico, capitano; Marco, di Bernardo (morto nel 1450 circa), capitano, diplomatico; Marco, di Lauro (sec. XVI), provveditore d'armata a Lepanto; Marco, di Nicolò (1545 circa-1609), politico; Nicolò (morto nel 1320 circa), diplomatico, bandito per la sua partecipazione alla congiura Tiepolo-Querini; Pietro, di Nicolò (fine del '200-primi del '300), diplomatico, bandito per la partecipazione all'accennata congiura; Pietro (sec. XV), viaggiatore; Silvestro (1582-1654), viaggiatore, capitano; Vincenzo, di Girolamo (1479 circa-1514), umanista, filosofo, diplomatico; Vincenzo, di Paolo (1515-1584), politico, capitano; Vincenzo, di Lauro (1521-1571), capitano, morto a Lepanto. È singolare che questa famiglia, che ha partecipato ininterrottamente alle vicende della repubblica, non abbia mai avuto un doge.

Sopravvivono le linee di Santa Giustina, San Silvestro, San Leonardo, San Moisè, San Severo. Esistono alcuni palazzi Querini: a San Samuele (archiacuto, sec. XV, con la lapide a ricordo dell'esploratore Francesco Q.); a Santa Maria Formosa (Querini Stampalia, Rinascimento inizio del '500, restaurato), ora sede della biblioteca e pinacoteca fondata dal conte Giovanni Q. Stampalia; all'Accademia (ora Alverà, sul Canal Grande, sec. XVIII); a San Polo (sul Canal Grande, Querini Dubois, sec. XVIII); a S. Leonardo (sul Canal Grande, ora Giordano), ecc. La dimora dei Q. della Ca' Grande, a Rialto, venne demolita al principio del secolo XX, per costruire la pescheria.

Bibl.: Per la famiglia in generale: G. Zabarella, Il Galba overo Historia della Serenissima Famiglia Querina, Padova 1671 (fantastico per la parte più antica); C. Hopf, Veneto-Byzantinische Analekten Dynastengeschlechter in Archipel., Vienna 1859, (in Sitzungsberichte di quell'Accademia, XXXII, per il ramo di Stampalia); V. Lazzarini, Le insegne antiche dei Q. e dei Tiepolo, in Nuovo archivio veneto, IX (1893), p. i. - Per i singoli membri, per Alvise: E. Cicogna, Iscriz. venez., I, 163-164. - Per V. ANdrea: V. Barbon, A. Q. Studio biografico, Venezia 1888. - Per G. Andrea, G. Sabalich, Sotto San Marco, Zara 1901; A. Dandolo, La caduta della Repubblica di Venezia, Venezia 1855, I, p. 175; G. Festari, Giornale del viaggio nella Svizzera fatto da G. Q., Venezia 1834; A. Del Piero, A. Q. e la correzione del 1761-'62, nell'Ateneo veneto, XIX-XX; L. Ottolenghi, L'arresto e la relegazione di A. Q., 1761-'63, nel Nuovo archivio veneto, XV, 1898 (oltre in genere, tutte le storie di Venezia e particolarmente quelle che trattano del '700 veneziano); P. Donazzolo, I viaggiatori veneti minori, Roma 1929. - Per Angelo Maria: F. Corner, Tiara et purpura veneta; A. Dandolo, La caduta della Repubblica, ecc.; V. Clapatzarà, Elogio di A. M. Q., Venezia 1725 (in greco); A. Baudrillart, De Cardinalis Querini vita et operibus, Parigi 1865; L. Fresco, Lettere inedite di Benedetto XIV al card. A. M. Q. (1750), da un codice della biblioteca arcivescovile di Udine, in Nuovo archivio veneto, n. s., XVIII-XIX (1909-10); A. Zanelli, Lettere inedite di L. A. Muratori al cardinal A. M. Q., in Archivio storico italiano, s. 5ª, ii (1888); C. Castelli, il Cardinale A. M. Q., in Brixia sacra, XI (1920); A. M. Querini, Dodici lettere al p. Giovanni Degli Agostini per la prima volta pubblicate da A. Tessier (per nozze Grimaldi-De Boni-Querini), Venezia 1888, oltre a notizie autobiografiche contenute in molte sue opere di cui v. Catalogo, ecc., Brescia s. a. - Per Antonio: E. Cicogna, Iscriz. venez., Venezia 1824 segg., II, p. 792 (pubblicò una Dissertatio de jure SEreniss. Rep. venetae, ecc., Venezia 1606). - Per Elisabetta: P. Molmenti, La Dogaressa di Venezia, Torino 1884. - Per Francesco (l'esploratore polare): P. Donazzolo, op. cit. - Per Giovanni (viaggiatore): P. Donazzolo, op. cit. - Per Lauro: G. Degli Agostini, Notizie degli scrittori veneziani, Venezia 1752, I; A. Segarizzi, L. Q., in Memorie Acc. scienze di Torino, s. 2ª, LIV (1904), pp. 1-28; G. Dalla Santa, Due lettere di umanisti venez. (L. Q. e Lodovico Foscarini e Paolo Morosini), in Nuovo archivio veneto, XIX (1900), p. 92. - Per Marcantonio, E. Cicogna, op. cit., V, p. 77. - Per Marco (dalla Ca' Grande): Hodgson, Venice in XIII and XIX century, Londra 1910. - Per Pietro (viaggiatore): P. Donazzolo, op. cit. - Per Silvestro (id.): ibid. - Per Giovanni (Querini Stampalia): A. Sagredo, Commemorazione, in Atti dell'Ist. ven. di scienze, lettere ed arti, 1869-70, p. 361. - Per Vincenzo: E. Cicogna, op. cit., V, p. 63; M. Brunetti, Alla vigilia di Cambrai: la legazione di V. Q. all'imperatore Massimiliano (1507), in Archivio veneto tridentino, X (1926), pp. 1-108; C. R. von Höfler, Depeschen d. venetian. Botschaft bei Erzh. Philipp, Herzog v. Burgund König v. Leon, Castilien, Granada, D. Vinc. Q., 1505-1506, Vienna 1884.

Vedi anche
Baiamonte Tièpolo Tièpolo, Baiamonte. - Nipote (m. 1328 circa) del doge Lorenzo. Castellano a Corone e Modone, subì un processo per peculato (1300-1301). Durante la dispendiosa guerra di Ferrara, si mise a capo, col suocero Marco Querini, di una congiura che, facendo leva sui malcontenti per la serrata del Maggior Consiglio ... Stampalia (gr. Αστυπάλαια) Isola della Grecia (99 km2 con 1238 ab. nel 2001), nel gruppo del Dodecaneso (Mar Egeo), a SE di Amorgo e a SO di Coo. Di forma irregolare e di costituzione calcarea, è occupata da rilievi che si elevano maggiormente verso E, fino a un’altezza di 500 m circa. Sviluppate l’agricoltura ... Venezia Comune del Veneto (415,9 km2 con 268.993 ab. nel 2008, detti Veneziani), capoluogo di regione e di provincia. L’insediamento storico della città, posta al centro dell’omonima laguna, è tradizionalmente suddiviso in sei ‘sestieri’ (Cannaregio, Castello, Dorsoduro, San Marco, San Polo e Santa Croce) e ... Pietro Gradenigo Doge di Venezia (1251-1311). Podestà di Capodistria, eletto doge in competizione con I. Tiepolo, esponente del partito popolare, orientò decisamente la sua politica in senso aristocratico, facendo varare la riforma costituzionale nota col nome di serrata del Maggior Consiglio, per cui erano esclusi dal ...
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    Famiglia patrizia veneta, di incerte origini, proveniente forse da Eracliana (Cittanova). Alla fine del sec. 11° i Q. parteciparono attivamente alla vita pubblica veneziana. Si divisero in varî rami: tra questi si ricorda quello di Stampalia.
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