quiddita
Dal lat. mediev. quidditas, der. di quid «che cosa». Termine usato dalla filosofia scolastica per designare il carattere essenziale, il quid, che fa essere una cosa quella che è; così, per es., si legge in Dante: Fede è sustanza di cose sperate, Ed argomento delle non parventi; E questa pare a me sua quiditate (Paradiso, XXIV 64-66; in risposta alla domanda di s. Pietro: «Fede che è?»). La quidditas corrispondeva con ciò, in primo luogo, all’aristotelico τί ἐστιν, o τί ἦν εἶναι, e cioè all’essenza universale informante, nell’individuo, la materia. Poiché però la determinazione formale della materia appariva anche costituita di elementi molteplici, date le distinzioni che si potevano fare in seno al quid, così si distinsero varie quidditates.