CAVALLO, Quilico
Nato a Genova attorno al 1460 da Domenico, fece il suo ingresso nella vita politica nel 1499 come artefice guelfo. Nel 1503 fu eletto procuratore di S. Giorgio; nel 1504 fece parte dell'ufficio di Sicurtà; nel 1506 di quello di Moneta. Nel settembre di quest'ultimo anno fece anche parte di una deputazione di dodici nobiluomini incaricata dei festeggiamenti al re Ferdinando d'Aragona che, nel suo viaggio verso Napoli, fece sosta a Genova.
Poiché i deputati non erano riusciti a ottenere dalle casse dello Stato i denari occorrenti, il 28 settembre, nell'imminenza dell'arrivo del re, si dovette ricorrere a un prestito bancario, offrendo la loro garanzia il C. e gli altri deputati.Il 1ºsett. 1508 il C., eletto nuovamente procuratore in S. Giorgio, acquistava da tale Antonio Carezia una casa situata nella zona di Piccapietra e posta di fronte a quella dei nobili DeMari; nel 1509 era eletto tra gli Anziani; nel 1510 nell'ufficio di Moneta e, contemporaneamente, inquelli di Gazaria (che sovraintendeva agli ordinamenti marittimi) e del Sale. L'8 novembre 1512 fu scelto con Luigi Fregoso, Sinibaldo Fieschi, G. B. Doria per una ambasciata a Giulio II.
I legati dovevano esprimere l'adesione della Repubblica alle sollecitazioni del card. Giovanni de' Medici per un accordo con la Signoria medicea recentemente stabilita in Firenze; e dovevano insistere perché Giulio II inviasse adeguati soccorsi militari alla Repubblica in guerra contro i Francesi.
Il 17 giugno 1513, fuggiti nella notte precedente da Genova gli Adorno e i Fieschi (che erano al potere dal 25 maggio con l'appoggio dei Francesi) e rientrati Ottaviano e Pietro Fregoso con l'aiuto degli Spagnoli, il C. fu eletto tra gli Otto del nuovo ufficio di Balia.
Nello stesso 1513 fu anche membro dell'ufficio di Banchi e di quello di Misericordia; nel 154 di quello di Sanità, nel 1515 procuratore di S. Giorgio e nel 1516, quando il governo della città era tenuto da Ottaviano Fregoso per conto di Francesco I, fu eletto al magistrato dei Sindacatori, che esercitavano il controllo sulle massime autorità e sulle leggi della Repubblica. Anziano nel 1517 e nel 1521, ufficiale di Mercanzia nel 1519 e di Moneta nel 1518 e nel 1522, la carriera, come le notizie che riguardano il C., si arresta appunto al 1522, allorché il ritorno a Genova dei fuorusciti Adorno provocò la caduta del governo Fregoso.
Fonti e Bibl.: Arch. di St. di Genova, mss. 10, cc. 55, 117, 167, 179, 198v, 294, 334v; 496, cc. 84, 110; Genova, Civ. Bibl. Berio,ms. M.R. X, 2, 167:L. Della Cella, Fam. di Genova, c. 691; Ibid., Bibl. Franzoniana, ms. 126:F. Federici, Alberi genealogici, ad Indicem;B. Senarega, De rebus Genuensibus comment., in Rer. Ital. Script., 2ed., XXIV, 8, a cura di E. Pandiani, pp. 154, 163;L. A. Cervetto, Famiglie liguri, in Il Cittadino (Genova), 1897, n. 104; E. Pandiani, Un anno di storia genovese, in Atti della Soc. lig. di storia patria, XXXVII (1905), p. 55n. 2; V. Vitale, Diplomatici e consoli della Repubblica di Genova, ibid., LXIII (1934), p. 4.