quinci
L'avverbio dimostrativo compare nelle opere di D. complessivamente 56 volte, per la massima parte nella Commedia, eccettuati 7 casi del Convivio e uno rispettivamente della Vita Nuova e delle Rime.
1. Nel valore locativo, più generale, indica moto da un luogo che il parlante sente vicino a sé, con il significato di " di qui ", " da questo luogo ": If XXXII 95 Lèvati quinci e non mi dar più lagna; in modo analogo, per lo più figurato, con riferimento alla terra, in Pd XXVIII 19 (in un paragone); al mondo terreno, in Pg XI 35 (in un'apostrofe agli uomini); alla vita umana, in Rime LXVII 32 l'anima si move quinci sì dolendo, / ch'anzi la sua partita / l'ascolta con pietate il suo fattore; al Purgatorio, in Pg IV 82; al cielo, in Pd XII 68 perché [s. Domenico] fosse qual era in costrutto, / quinci si mosse spirito a nomarlo (e vedi anche XXIV 135, XXVI 26); al Primo Mobile, in Pd, XXVII 108 La natura del mondo... / quinci comincia come da sua meta.
Si aggiungano Vn XIX 20 acciò che quinci si lievi ogni vizioso pensiero, ricordisi chi ci legge... (riferito allo stesso contesto); Pd XXI 88 Quinci vien l'allegrezza ond'io fiammeggio (riferito alla visione di Dio).
Ha valore di moto per luogo determinato, con i verbi: ‛ passare ', in If III 127 Quinci non passa mai anima buona (cioè attraverso l'Acheronte); ‛ entrare ', in Pg XV 35 Intrate quinci / ad un scaleo vie men che li altri eretto; ‛ andare ', in Pg XXIV 141 quinci si va chi vuole andar per pace (e per ‛ andar sù ', Pg XVI 30 e XXVI 58).
Particolare è il caso di If XXIV 75 com'i' odo quinci e non intendo, / così giù veggio e neente affiguro.
2. Vale " di questo " o " da questo " con funzione sintattica diversa, comunque sempre riferito ad alcunché menzionato poco prima: If XVII 136 E quinci sian le nostre viste sazie; Pd V 25 Or ti parrà, se tu quinci argomenti, / l'alto valor del voto (Mattalia: " partendo da questo primo postulato "; e cfr. VII 145); XIV 127 lo m'innamorava tanto quinci (Benvenuto: " ab hac melodia et dictis verbis "); XXVIII 109 Quinci si può veder come si fonda / l'esser beato. Per Pd VI 121, v. QUINDI 2.
Come illativo-conclusivo, con il valore di " perciò ", " di conseguenza ", in Pg XVII 103 quando al mal si torce, o con più cura / o con men che non dee corre nel bene, / contra 'l fattore adovra sua fattura. / Quinci comprender puoi ch'esser convene / amor sementa in voi d'ogne virtute (il Sapegno interpreta: " da quanto si è detto "; Mattalia, analogamente: " deducendo da quanto detto "; si noti che il codice Po legge quindi), e Pd VIII 130.
Rafforzato da ‛ e ', in Pd XIX 49, e in Cv III XIV 7 E quinci nasce che là dovunque questo amore splende, tutti li altri amori si fanno oscuri (identico modulo in III XV 12, IV XV 13; in III XI 5 E quinci nacque), e IV IX 13.
3. Ha un valore chiaramente temporale in Pd I 142 Quinci rivolse inver' lo cielo il viso, mentre per If III 97 Quinci fuor quete le lanose gote / al nocchier de la livida palude, il solo Sapegno lo considera decisamente temporale (" di qui in poi, da questo momento "); gli altri commentatori si rifanno sostanzialmente all'interpretazione di Benvenuto: " scilicet ex verbis Virgilii " (il Petrocchi, dal canto suo: " Quinci: ‛ di qui in poi ', o anche ‛ perciò '; mentre Alor o ancor più Quivi non serberebbero la correlazione di tempo o conclusiva ").
Ha parimenti valore temporale il sintagma dà quinci innanzi, presente solo in Pd XXXIII 55.
4. Ha valore di stato in luogo il nesso quinc'entro: If X 17 a la dimanda che mi faci / quinc'entro satisfatto sarà tosto; XXIX 89 dinne s'alcun Latino è tra costoro / che son quinc'entro; Pg XIII 18 tu ne conduci / ... come condur si vuol quinc'entro.
In unione con ‛ su ', in Pd XXI 68, vale " di qui in su ": più e tanto amor quinci sù ferve, / sì come il fiammeggiar ti manifesta.
5. Per l'uso correlativo di ‛ q.-quindi ' (" di qua-di là ", ecc.), nelle sue varietà, v. QUINDI. A questo impiego si possono avvicinare i casi di Pg XXVIII 130 Quinci Letè; così da l'altro lato / Eünoè si chiama, e Pd XXXII 28 E come quinci il glorïoso scanno / de la donna del cielo e li altri scanni / di sotto lui cotanta cerna fanno, / così di contra quel del gran Giovanni.
6. Si considera qui da ultimo, e partitamente, il caso di Cv I VIII 15 E allora sì guarda lo dono a quella parte, quando si dirizza al bisogno de lo ricevente. E però che dirizzarsi ad esso non si può se non sia utile, conviene, acciò che sia con atto libero la vertù, essere [utile] lo dono a la parte ov'elli vae, ch'è lo ricevitore; e per conseguente conviene essere ne lo dono l'utilità de lo ricevitore, acciò che quinci sia pronta liberalitade, per cui cfr. Busnelli-Vandelli: " I codici qui consentirebbero di leggere anche quivi; ma il quinci può essere conservato essendo stato usato in antico con valore anche di stato in luogo, quale ha, poniamo, negli avverbi quincentro e quinciritta "; e invero l'edizione Simonelli porta quivi.
Bibl. - G. Brodin, Termini dimostrativi toscani, Lund 1970, 194-197.