QUIÑONES de BENAVENTE, Luis
Poeta e autore drammatico spagnolo, nato a Toledo nel 1589, morto a Madrid il 25 agosto 1651. Avvocato e sacerdote, coltivò giovanissimo la poesia drammatica, meritando elogi e incoraggiamenti da Lope de Vega, di cui fu grande amico. Dal 1609, epoca in cui si rivelò col suo primo lavoro, Las civilidades, scrisse e rappresentò innumerevoli entremeses (intermezzí), intesi a fustigare con ironica burla i costumi del tempo, notevoli per lo stile sobrio e piano, ma non plebeo, la spontanea grazia e l'umorismo filosofeggiante.
Con sempre nuove combinazioni metriche, con abili accorgimenti scenici e con inesauribili arguzie, doppî sensi e motti di spirito, seppe rimettere in voga e diffondere in tutte le classi sociali l'amore all'entremés, che la commedia di Lope aveva quasi eclissato. Si conoscono 140 entremeses di Q., molti dei quali scritti per incarico di Filippo IV. Tirso de Molina dice che nei primi dieci anni di vita letteraria il Q. ne aveva composti 300, e bisogna considerare che seguitò a scrivere per altri vent'anni. Nella collezione edita da M. A. de Vargas (Madrid 1645), che nel proemio traccia la fisionomia morale del poeta, non ne figurano che 48; ma molti altri sono sparsi in collezioni antologiche di varî autori. Nella Biblioteca Nacional di Madrid si trovano 54 diverse opere manoscritte dell'autore. Tra i suoi lavori: La paga del mundo; Turruda; Elguardainfante; La Muerte; El Tiempo; El murador; Los coches; La capeadora; Los cuatro galantes; El talego-niño; El remediador; El marido flemático; El retablo de las maravillas; El borracho, che forse ha ispirato il Beaumarchais nel suo Barbier de Séville.
Ed.: Oltre alla citata edizione del 1645, vi sono quelle di Valladolid 1653, Barcellona 1656, Madrid 1872-74 (ed. C. Rosell).
Bibl.: L. Rouanet, Intermèdes espagnoles (Entremeses) du XVIIe siècle, Parigi 1897.