QUINTO FIORENTINO
Zona della pianura dell'Arno, sulla destra di questo fiume, ad occidente di Firenze, corrispondente al quinto miglio della strada romana, nota per due sepolcri etruschi a thòlos l'uno detto della Mula, l'altro della Montagnola, entrambi costruiti fuori terra e ricoperti a tumulo.
La prima thòlos è senza pilastro, mentre la seconda è con un pilastro centrale, in più è preceduta da un dròmos con una cella per parte ai lati. L'interno di queste tombe è ricoperto a grandi blocchi sgrossati aggettanti, sia nella pseudocupola sia nel tetto a doppio spiovente del dròmos e delle celle laterali della tomba della Montagnola, preceduta da un lungo dròmos scoperto, dal quale si passa al grande portale trilitico (ante ed architrave) del dràmos interno; l'accesso da questo alla thòlos è invece costituito da conci in disposizione pseudo-archiacuta senza aggetto. Il corredo funerario, in quanto sfuggito ai ripetuti saccheggi antichi, appartiene al periodo orientalizzante e si riferisce alla fine del sec. VII, con la possibilità che qualche gruppo di oggetti appartenga al principio del sec. VI. Il materiale di maggiore quantità consiste in ossi ed avorî intagliati o incisi. Fra essi alcuni si distinguono per singolarità di contenuto e stile e potrebbero essere proposti come orientali.
Le questioni sorte dai risultati dello scavo della Montagnola sono molte ed importanti, giacché per la prima volta la facies orientalizzante, così ricca nell'Etruria costiera, appare nell'Etruria interna settentrionale con una documentazione esplicita, ai piedi dell'Appennino e dei valichi verso la pianura padana. L'Arno viene ad assumere in tali questioni una posizione nuova, tenendo conto delle origini di Pisa secondo le fonti letterarie e del significato archeologico delle thòloi di Quinto Fiorentino.
Bibl.: Per la tomba della Mula e della Montagnola la completa bibliografia risulta da G. Caputo, La Montagnola di Quinto Fiorentino, l'"orientalizzante" e le tholoi dell'Arno, Parte I, in Boll. d'Arte, 1962, pp. 109-146. Specificatamente si indicano: F. Magi, Foglio 106 Carta Archeologica, Firenze 1929, n. 21; W. Helbig, Antica tomba a cupola scoperta presso Quinto Fiorentino, in Bull. Inst., 1885, pp. 102-200; L. A. Milani, Cippo di Settimello e cenno sulle circostanti tombe paleoetrusche dell'agro fiorentino, in Not. Scavi, 1903, pp. 352-356; E. Petersen, La Mula, in Röm. Mitt., XIX, 1904, 3, pp. 244-252; Å. Åkesteöm, Studien über die etruskischen Gräber, Uppsala 1934, passim; A. Minto, Pseudocupole e pseudovolte nella architettura etrusca delle origini, in Palladio, III, i, 1939, pp. 1-20; L. Laurenzi, L'origine della copertura voltata e la storia della cupola, in Arte antica e moderna, 1958, 3, pp. 203-215; G. Caputo, Gli "athyrmata" orientali e la via dell'Arno e transappenninica, ibid., 1962, 18, pp. 58-72; id., I vetri della tholos della Montagnola, in Miscellanea F. De Ruyt, Lovanio 1963.