LABIENO PARTHICO, Quinto (Q. Labienus Parthicus)
Generale romano, figlio di Tito Labieno. Il ritratto di L. appare sui denari che egli coniò dopo la battaglia di Filippi, tra il 41 ed il 39 a. C., durante la sua campagna in Siria ed in Asia Minore. È un ritratto di tradizione ellenistica, dalle forme sintetiche e lineari, ma anche pittoriche. Qualcuno ha inteso scorgervi una impronta razziale non romana, ma semita: ciò può derivare dal fatto che il modello, oppure il conio stesso, sia stato creato da un artista siriaco (d'Antiochia?). È quindi forse più giusto considerare questo ritratto, dal punto di vista artistico, non tanto come una novità nella serie dei ritratti romani contemporanei, quanto come un'opera a sé, nata in particolari condizioni, sebbene non manchino completamente punti di contatto con i ritratti monetali eseguiti a Roma. Ispirato al tipo iconico della moneta appare un busto in marmo col nome inciso (Verona, Museo Civico) eseguito intorno al 100 d. C.
Bibl.: J. J. Bernoulli, Röm. Ik., I, Monaco 1901, p. 197; C. Albizzati, in Historia, 1930, p. 634 ss.; R. West, Röm. Porträtplastik, I, Monaco 1933, p. 80 s.; O. Vessberg, Kunstgesch. d. röm. Republik, Lund-Lipsia 1941, p. 160 s.
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