quotidiani nazionali
quotidiano nazionale locuz. sost. m. – Giornale quotidiano che viene distribuito su tutto il territorio nazionale. La categoria dei quotidiani nazionali, secondo la FIEG (Federazione italiana editori giornali), nel primo decennio del 21° secolo è composta da otto testate perché considerata limitata all'informazione generale. I q. n. economici, sportivi (e anche quelli politici) infatti, sono considerati separatamente costituendo una realtà editoriale di grande rilievo in Italia. Per tirature e vendite, l'intera stampa quotidiana è stata nel complesso in calo nei primi anni del 21° sec., dal +2,7% annuale delle vendite nel 2000 a segni negativi negli anni successivi, con un recupero dello 0,9% nel solo 2006. Si è passati da 6.073.158 quotidiani venduti in media al giorno nel 2000 ad appena 4.459.818 nel 2011, con un peggioramento all'inizio della crisi economica che si è protratta fino al 2013 (−4,8% rispetto all'anno precedente nel 2008 e −6,9% nel 2009). I q. n. di informazione hanno perso più copie vendute in due anni (−15,78% dal 2008 al 2010), rispetto ai pluriregionali (categoria che comprende testate come Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Gazzettino e Il Secolo XIX) con −13,12%, i regionali (−5,38%), i provinciali (−4,73%), a dimostrazione di una maggiore tenuta dell'informazione locale (tendenza proseguita nel 2011); nello stesso intervallo 2008-10 hanno avuto un peggiore andamento i q. n. economici (−18,42%), differentemente dagli sportivi (−1,05%, con un calo però più evidente nel 2011). Se si prendono in esame i risultati per classi di tiratura, è da segnalare che nelle classi da 20.000 a 50.000 copie giornaliere e da 50.000 a 100.000, quelle dei quotidiani piccoli e medi, ci sono stati dal 2008 al 2010 aumenti rispettivamente del 14,7% e del 3,1%, mentre sono diminuiti del 13,9% i quotidiani da 100.000 a 200.000 copie giornaliere e del 5,8% quelli da oltre 200.000. Il calo medio delle vendite di tutti i quotidiani è stato dell'11,2% nel 2010 rispetto a due anni prima, e nel 2011 c'è stato un ulteriore −2,7%. A questa diminuzione corrisponde quella dei ricavi aziendali da vendite, da 1,463 miliardi di euro nel 2008 a 1,315 miliardi nel 2010, così come quella dei ricavi da abbonamenti, passati da 101,8 milioni di euro del 2008 a 91,4 milioni del 2010. A ciò si aggiunge il calo del mercato pubblicitario dei quotidiani, sceso dal 19% del totale nel 2005 al 15,4% nel 2011, mentre la quota di Internet è cresciuta negli stessi sei anni dall'1,7% al 14,6%. Confermate inoltre, nella crisi degli ultimi anni del primo decennio del 21° sec., le differenze nell'acquisto e nella lettura dei quotidiani tra le zone d'Italia: nel Nord si è passati da 102 copie vendute al giorno per 1000 abitanti nel 2008 a 92 del 2010, nel Centro da 99 copie a 84 e nel Sud da 86 a 76. Le regioni dove sono stati venduti più quotidiani nel 2010 sono Liguria e Friuli Venezia Giulia con 126 copie al giorno per 1000 abitanti, quella dai minori acquisti la Campania con 36. Il primo quotidiano per diffusione in Italia è rimasto nel nel complesso il Corriere della Sera, sebbene la Repubblica si sia spesso avvicinata, fino a scavalcare in alcuni periodi il concorrente, come per es. nel gennaio 2008 con 609.981 copie di vendita media giornaliera totale contro 607.853 o, nel 2007, nei mesi di gennaio, agosto, settembre e ottobre. La competizione tra i due maggiori quotidiani di informazione è anche nelle edizioni online, dove però la Repubblica ha prevalso con 1.383.515 utenti unici come media giornaliera nel dicembre 2011 contro 1.234.605 del Corriere della sera; al terzo posto, molto distanziata, la Gazzetta dello sport con 543.825 utenti unici. Il Corriere della Sera e la Repubblica per rafforzarsi hanno puntato molto sulle edizioni locali, il primo scegliendo un modello basato su giornali nel giornale che si presentavano distinti fino al 2006: di questi il primo è stato a Napoli il Corriere del Mezzogiorno, partito nel 1997 per la Campania e dal 2000 allargatosi anche, a Bari, con edizioni dedicate alla Puglia. Sono q. n. di informazione, secondo la definizione della FIEG limitata agli ultimi dieci anni, anche Avvenire, Il Giornale, Il Giorno, Il Messaggero, La Stampa e Libero; una novità del panorama editoriale è stata Il Fatto quotidiano. Alcuni di questi quotidiani sono nazionali anche nel senso della loro rilevanza nella politica italiana, quali strumenti di propaganda. La definizione di nazionale tuttavia fa riferimento alla diffusione, che per es. nel caso del Messaggero, quotidiano tradizionalmente radicato nell'Italia centrale, è marginale in alcune regioni: alcuni quotidiani di informazione hanno ovviato a questa anomalia stringendo accordi con testate locali per una vendita abbinata. Diverso il caso di testate storiche come Il Resto del Carlino di Bologna e La Nazione di Firenze, appartenenti al gruppo Poligrafici editoriale, che sono state di fatto accorpate, insieme a Il Giorno di Milano, in un unico progetto editoriale, il Quotidiano Nazionale: una stessa redazione cura le pagine nazionali, mentre i nomi delle tre testate sopravvivono, accompagnati dalla sigla QN, e le cronache continuano a essere realizzate a livello locale. Tale riorganizzazione è stata detta glocalizzazione editoriale, fenomeno che può comprendere anche, per es. le edizioni locali del Corriere della Sera come tentativo di creare una sinergia tra un progetto globale e le realtà locali. I q. n. sportivi restano una realtà di rilievo. La Gazzetta dello Sport è il terzo quotidiano italiano nel 2011 con 279.622 copie vendute in media (317.018 per l'edizione del lunedì); per vendite, seguono La Stampa di Torino (273.097 copie) e Il Sole 24 Ore (265.853 copie), che è fra i pochi in Italia ad aver avuto un incremento nel 2010 (2,6%) e nettamente il primo dei quotidiani economici.