quotismo
s. m. (spreg. iron.) La limitazione conseguente all’uso di meccanismi di selezione basati su percentuali.
• [tit.] La magistratura le correnti e il rischio del «quotismo» [testo] […] Dall’altro [lato], ed è l’accusa peggiore, si afferma che questo tipo di «pratiche spartitorie» sono nient’altro che l’effetto della seguente causa: che certi meccanismi di tipo classicamente elettorale tanto nell’ambito dell’Associazione ‒ il nostro sindacato ‒ quanto nella scelta dei membri del Csm ‒ il nostro organo di autogoverno ‒ favoriscono il formarsi di vere e proprie carriere, modulate secondo criteri di tipo concettualmente politico (con assunzione di cariche interne, presenze nei vari organismi di rappresentanza, ecc.), quasi del tutto avulse dalla operatività professionale. Da qui all’uso, sgradevolissimo, di termini quali «quotismo», il passo è assai breve. (Alessandro Crini, Repubblica, 18 luglio 2010, Firenze, p. I) • Non siamo in suggestione di «quote rosa» e, liberi da quotismo, indichiamo in Eracle, sia pur con sofferta titubanza, il nostro «deus ex machina» di oggi. Anche se molto, moltissimo ci tenta, in par condicio ma solo di poesia e bellezza, l’Atena «dea ex» delle Eumenidi eschilee. (Silvana Grasso, Sicilia, 16 marzo 2014, p. 24, Noi Oggi).
- Derivato dal s. f. quota con l’aggiunta del suffisso -ismo.