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quoziente

Enciclopedia della Matematica (2013)
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quoziente


quoziente risultato dell’operazione di divisione. Di due numeri a (dividendo) e b ≠ 0 (divisore) è il numero c tale che b ⋅ c = a; esso è univocamente definito ed è anche indicato con i simboli a /b o ab−1. Se a e b sono due numeri interi, è detto quoziente della divisione con resto tra a e b il massimo intero q tale che b ⋅ q ≤ a, mentre la differenza a − b ⋅ q è detta resto; se il resto di tale divisione è zero, allora, volendo sottolineare che il quoziente è il risultato “esatto” dell’operazione di divisione, esso è talvolta detto quoto. Analogamente al caso numerico, si definisce il quoziente in una divisione con resto tra due polinomi a(x) e b(x), di cui il secondo non nullo, come il polinomio monico q(x) di grado massimo tale che a(x) − b(x) ⋅ q(x) ha grado minore di b(x).

☐ In teoria degli insiemi, il termine «quoziente» è anche utilizzato per indicare l’insieme quoziente di un dato insieme X rispetto a una relazione di equivalenza su di esso definita. Se l’insieme X è dotato di un’ulteriore struttura algebrica o geometrica e se la relazione rispetto alla quale si quozienta è, in qualche senso da precisare, “compatibile” con la struttura di X, è allora possibile trasferire tale struttura sull’insieme quoziente.

Quoziente di un insieme rispetto a una relazione di equivalenza

Se X è un insieme e ∼ è una relazione di equivalenza su di esso, allora l’insieme quoziente di X rispetto a ∼, indicato con il simbolo X/∼, è l’insieme delle classi di equivalenza di X rispetto a ∼: in altre parole X/∼ è l’insieme i cui elementi sono i sottoinsiemi di X della forma

formula

dove x è un opportuno elemento di X, detto rappresentante della classe. Una classe di equivalenza coincide con un insieme massimale di elementi equivalenti tra di loro; se x ∼ y, allora [x] = [y], viceversa ogni elemento è per definizione un rappresentante della propria classe di equivalenza. Pertanto X/∼ = {[x] : x ∈ X}. Con la locuzione passaggio al quoziente ci si riferisce all’operazione che permette di passare da X a X/∼: esso è definito mediante la funzione π: X → X/∼, detta proiezione canonica di X su X/∼, che associa a un elemento x di X la sua classe di equivalenza [x].

Quoziente di un gruppo rispetto a un sottogruppo normale

Se G è un gruppo e H un suo sottogruppo normale, le due partizioni di G in classi laterali sinistre e destre indotte da H coincidono tra di loro:

formula

Tale partizione di G determina su di esso una relazione di equivalenza ∼, definita da

formula

o equivalentemente, grazie alla normalità di H, da

formula

Le classi di equivalenza di ∼ coincidono con le classi laterali di G modulo H:

formula

Considerato l’insieme quoziente G/∼ di G rispetto a ∼, a partire dall’operazione di cui è dotato G si definisce su di esso una nuova operazione: se g1H e g2H sono due classi laterali, si pone allora

formula

Grazie alla normalità di H l’operazione risulta essere ben definita, vale a dire essa non dipende dai particolari rappresentanti prescelti all’interno delle classi. L’operazione inoltre eredita tutte le proprietà soddisfatte dall’operazione definita in G, vale a dire l’associatività, l’esistenza dell’elemento neutro (che coincide con la classe [e] = eH = H, dove e indica l’elemento neutro di G), l’esistenza della classe inversa di ogni classe [g] = gH (che coincide con la classe dell’inverso [g−1] = g−1H). Pertanto l’insieme quoziente G/∼ eredita da G una struttura di gruppo; dotato di tale struttura, l’insieme quoziente G/∼ è detto il gruppo quoziente di G per H (o modulo H) ed è indicato con il simbolo G /H. Se G è un gruppo commutativo, allora anche G /H lo è; se G è un gruppo finito, allora l’ordine del gruppo quoziente G /H coincide con l’indice di H in G. Rispetto alle rispettive strutture di gruppo, la proiezione al quoziente π: G → G /H è un omomorfismo suriettivo di gruppi. Per esempio, se G è il gruppo Z dei numeri interi rispetto all’addizione e se I è il sottogruppo (normale) generato dall’intero n, allora il gruppo quoziente coincide con il gruppo additivo dell’anello Zn delle classi resto modulo n.

Quoziente di uno spazio vettoriale rispetto a un sottospazio vettoriale

Uno spazio vettoriale V è per definizione un gruppo commutativo rispetto all’addizione e quindi ogni suo sottogruppo, vale a dire ogni suo sottospazio W, è un sottogruppo normale. È definito pertanto il gruppo quoziente V /W; per definire su di esso una struttura di spazio vettoriale resta da definire il prodotto di una classe di equivalenza per uno scalare: se v è un vettore di V e α è uno scalare, si pone dunque: α ⋅ [v] = [α ⋅ v]. Dotato di questa ulteriore operazione, il gruppo quoziente V /W acquisisce la struttura di spazio vettoriale, rispetto alla quale esso è detto lo spazio vettoriale quoziente di V per W. Rispetto a tale struttura di spazio vettoriale, la proiezione al quoziente π: V → V /W è un’applicazione lineare suriettiva. Se V ha dimensione n e W ha dimensione k, allora V /W ha dimensione n − k; più precisamente se {v1, v2, …, vn} è una base di V e W e il sottospazio vettoriale generato dai vettori {v1, v2, …, vk}, con k < n, allora lo spazio vettoriale quoziente V /W è naturalmente isomorfo al sottospazio di V generato dai vettori {vk+1, …, vn}.

Quoziente di un anello rispetto a un ideale bilatero

Se A è un anello e I un suo ideale bilatero, vale a dire un sottogruppo del gruppo additivo dell’anello che soddisfa le condizioni

• s ∈ I ⇒ ∀a ∈ A (a ⋅ s ∈ I)

• s ∈ I ⇒ ∀a ∈ A (s ⋅ a ∈ I)

allora I è un sottogruppo normale del gruppo additivo (A, +); pertanto è definito il gruppo quoziente A /I, la cui operazione è indicata sempre con +, il quale è commutativo poiché (A, +) lo è. Per definire su tale gruppo una struttura di anello, bisogna definire un’ulteriore operazione di moltiplicazione; a tal fine, se a + I e b + I sono due elementi di A /I, si pone

formula

e grazie alle precedenti proprietà, l’operazione risulta essere ben definita, vale a dire non dipende dai particolari rappresentanti prescelti all’interno delle classi. La moltiplicazione così definita in A /I eredita tutte le proprietà soddisfatte dalla moltiplicazione definita in A, vale a dire l’associatività e la distributività rispetto all’addizione. Dotato di tale operazione, il gruppo quoziente A /I acquisisce dunque la struttura di anello, rispetto alla quale è detto l’anello quoziente di A modulo I. Se in aggiunta A è un anello unitario o un anello commutativo, allora anche l’anello quoziente A /I lo è con unita la classe dell’eventuale unità; se un elemento di A è invertibile, allora anche la sua classe lo è, con inversa la classe dell’inverso. Rispetto a tale struttura di anello, la proiezione al quoziente π: A → A /I è un omomorfismo suriettivo di anelli. Come nel caso dei gruppi, se A è l’anello Z dei numeri interi e se I è l’ideale (bilatero) generato dall’intero n, allora l’anello quoziente coincide con l’anello Zn delle classi resto modulo n.

Quoziente di uno spazio topologico rispetto a una relazione di equivalenza

Se X è uno spazio topologico e ∼ una relazione di equivalenza su di esso, a partire dalla topologia definita su X è possibile definire una topologia (detta topologia quoziente) sull’insieme quoziente X/∼ come segue: se π: X → X/∼ è la proiezione al quoziente, allora si definiscono come aperti di X/∼ quei sottoinsiemi A ⊆ X/∼ tali che π−1(A) è un aperto di X. Effettivamente, la famiglia di aperti così definita soddisfa gli assiomi di una topologia e determina su X/∼ una struttura di spazio topologico, rispetto alla quale esso è detto lo spazio topologico quoziente di X rispetto a ∼. Rispetto a tale struttura di spazio topologico, la proiezione al quoziente π: X → X/∼ è una identificazione.

Vedi anche
sottogruppo In matematica, insieme H di elementi di un gruppo G, tale che, mediante l’operazione di composizione definita in G, costituisce a sua volta un gruppo. In altre parole, H è s. di G se il ‘prodotto’ di due elementi qualunque di H, eseguito con la regola valida in G, è un elemento di H e se, insieme con ... massimo comun divisore (MCD) In matematica, dati 2 o più numeri interi, il più grande tra i divisori a essi comuni. Se due o più numeri hanno per MCD l’unità, si dicono primi tra loro. Naturalmente più numeri primi sono anche primi tra loro, ma non viceversa. Il MCD può trovarsi con il metodo delle divisioni successive, oppure ... gruppo simplettico In matematica, il gruppo costituito dalle matrici s. di ordine 2n (simbolo Sp2n). Una matrice A di ordine 2n si chiama s. se risulta A*J=JA–1, ove J è la matrice di ordine 2n formata da n blocchi (01 –10) situati lungo la diagonale principale e A*, A–1 sono rispettivamente le matrici trasposta e inversa ... algebra Uno dei rami fondamentali delle scienze matematiche: in senso lato l’a. studia le operazioni, definite in un insieme, che godono di proprietà analoghe a quelle delle ordinarie operazioni dell’aritmetica. Con significato specifico è sinonimo di sistema ipercomplesso. La parola al-giabr è usata per la ...
Indice
  • 1 Quoziente di un insieme rispetto a una relazione di equivalenza
  • 2 Quoziente di un gruppo rispetto a un sottogruppo normale
  • 3 Quoziente di uno spazio vettoriale rispetto a un sottospazio vettoriale
  • 4 Quoziente di un anello rispetto a un ideale bilatero
  • 5 Quoziente di uno spazio topologico rispetto a una relazione di equivalenza
Tag
  • SPAZIO TOPOLOGICO QUOZIENTE
  • SPAZIO VETTORIALE QUOZIENTE
  • RELAZIONE DI EQUIVALENZA
  • SOTTOSPAZIO VETTORIALE
  • APPLICAZIONE LINEARE
Vocabolario
quoziènte
quoziente quoziènte s. m. [dal lat. quotiens avv. «quante volte», der. di quot «quanti»]. – 1. In aritmetica, il risultato dell’operazione della divisione, e cioè il numero che esprime quante volte il divisore è contenuto nel dividendo:...
quoziente familiare
quoziente familiare loc. s.le m. Criterio di tassazione che considera l’insieme dei redditi prodotti da un intero nucleo familiare come unità impositiva per il sistema fiscale. ◆ Il segretario dell’Udc [Marco Follini] […] ha invitato il...
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