rabarbaro
Pianta erbacea appartenente al genere Rheum, e in partic. alle specie R. palmatum e R. officinale, originaria delle regioni montuose dell’Asia. I rizomi e le radici (nome officinale Rhei radix), per il loro contenuto di principi attivi (antrachinoni come crisofanolo, reina, emodolo, e tannini), sono utilizzati per ottenere estratti, tinture o altre preparazioni usate, a seconda del dosaggio, tanto come lassativo (dosaggio elevato) quanto come coleretico (basso dosaggio). Un componente della miscela di tannini (il galloil-idrocinnamoil-glucosio) mostra proprietà analgesiche e antinfiammatorie. La radice, in piccoli pezzi, e l’estratto secco vengono utilizzati per infusi e decotti, mentre l’estratto liquido entra a far parte di preparazioni liquide o solide di uso orale. Il r. può provocare diarrea con dolori addominali; il suo uso è controindicato negli individui affetti da diverticolosi intestinale e patologie infiammatorie del colon.