raccostarsi
Ricorre due volte nella Commedia, nel senso di " avvicinarsi ", " accostarsi ": If XI 6 ci raccostammo... ad un coperchio / d'un grand'avello, e Pg XXVI 49 raccostansi a me... / essi medesmi che m'avean pregato.
Il Porena legge raccostarsi, trovando ingiustificata la preferenza data a raccostansi (così anche nella '21) per il fatto che " la terzina precedente ha i verbi al presente. Ma essa terzina indica cosa consueta, che Dante comprende dover accadere non soltanto in quel momento, mentre il raccostarsi a lui è cosa di quel momento soltanto, e conviene assai meglio il verbo al passato ". Ma cfr. il Petrocchi (ad l.): " raccostansi: indicativo presente come va, vene (v. 46), tornan (v. 47); raccostarsi in passato remoto metterebbe in rilievo la singolarità (non abituale, non iterata) dell'azione, come sopra cominciarsi, si fero ecc., ma non ha sufficiente appoggio nei manoscritti ".