Duca del Friuli (sec. 8º); già collaboratore del re Liutprando, succedette sul trono longobardo (744) al nipote di questo Ildeprando. Fautore, insieme alla moglie Tassia, di una politica di pace verso i Bizantini, incontrò l'opposizione del partito militare e nazionale longobardo, capeggiato dal fratello Astolfo, che lo spinse infine a riprendere la guerra contro i Bizantini. Nel 748-49 invase la Pentapoli e assediò Perugia. Ma l'intervento di papa Zaccaria lo fece desistere dall'impresa. Costretto praticamente dal partito militare a lasciare il trono, decise, anche per le esortazioni del papa, di farsi monaco e di ritirarsi a Montecassino (749). Morto nel 756 il suo successore Astolfo, R. ritornò a Pavia, dove fu nuovamente proclamato re. Ma il trono gli fu conteso dal duca Desiderio, che, facendo leva sull'influenza spirituale del papa Stefano II e sull'appoggio politico dei Franchi, costrinse R. a rinunziare al trono e a ritornare a Montecassino (757). Durante il suo regno R. aggiunse quattordici capitoli all'editto dei re longobardi.