radicale
radicale [agg. e s.m. Der. del lat. radicalis, da radix -icis "radice"] [ALG] Ogni radice, di indice qualsiasi, di una qualsivoglia espressione (detta radicando). ◆ [CHF] Termine che indicava in origine i gruppi di atomi con funzione acida o basica (per es., NO₃-, NO₄+), oggi detti ioni; attualmente indica quei gruppi di atomi elettricamente neutri (che si formano di solito per scissione di un legame covalente) che hanno valenze non sature, e si mantengono, nelle reazioni, tenacemente uniti. ◆ [ALG] R. di un algebra: per un'algebra A, è l'insieme, detto anche sottoalgebra eccezionale di A, costituito dagli elementi di A che sono nilpotenti e che, inoltre, moltiplicati per qualsiasi elemento di A danno luogo a elementi anch'essi nilpotenti: v. algebre di operatori: I 94 a. ◆ [CHF] [FML] R. libero: atomo o aggruppamento di atomi originato dalla rottura di una molecola in corrispondenza di un legame di valenza assicurato da una coppia di elettroni di spin opposto, uno solo dei quali resta su ogni frammento di molecola; un tale elettrone rende il r. paramagnetico e gli conferisce elevata reattività, e quindi vita breve; esistono, tuttavia, anche r. a vita lunga (i precedenti sono allora detti r. a vita breve), la cui relativa stabilità si attribuisce a una forte delocalizzazione del-l'elettrone libero; per i r. liberi organici, v. radiobiofisica: IV 705 b. ◆ [PRB] Media r.: lo stesso che media baso-radicale.