Radicati di Passerano e Cocconato, Alberto
Scrittore politico (Torino 1698 - Aia 1737). Entrato nella corte di Vittorio Amedeo II fin dal 1707, fu suo ascoltato consigliere nella politica ecclesiastica durante il periodo di aspra tensione del re con la Santa Sede; migliorati i rapporti tra le due corti, dovette andare in esilio a Londra (1726), anche perché la giovanile conversione dalla fede cattolica a quella calvinista lo aveva reso isolato in patria. Ufficialmente bandito dagli Stati sardi (1728), dopo aver visto fallire il suo tentativo di cattivarsi la benevolenza di Carlo Emanuele III pubblicando la History of the abdication of Victor Amédée II (1732; trad. it. Storia dell’abdicazione di Vittorio Amedeo, re di Sardegna), e aver subito brevissima prigionia per l’opera A philosophical dissertation upon death (1732; trad. it. Dissertazione filosofica sulla morte), si trasferì in Olanda, dove morì in estrema miseria sotto il nome di Alberto Barin. Ribelle alla tradizione e allo spirito del suo tempo, R. fu uno dei primi esponenti dell’Illuminismo in Italia, e pose al centro del proprio pensiero riformatore la concezione dell’uomo come forza prima e autonoma della vita sociale, creato libero, scaduto in conseguenza del peccato, ma da Cristo restituito alla primitiva libertà naturale.