radio piazza
loc. s.le f. (iron.) Voce di popolo.
• Aveva in corpo una quindicina di palline di cocaina. I medici lo hanno ricoverato nel reparto di chirurgia d’urgenza, in prognosi riservata. È in stato d’arresto, accusato di spaccio di droga. Per ingerire e trasportare gli ovuli, le tariffe variano in base alla quantità e agli accordi con mittenti e destinatari. Per un chilo di roba, dice radio piazza, non più di mille euro. Il prezzo di una vita. (Repubblica, 2 febbraio 2009, Torino, p. VI) • A dare il via alla mobilitazione in Rete, come detto, è stato un articolo in cui si riferisce che a Scampia la camorra ha imposto il coprifuoco: negozi chiusi non oltre le 19.30, donne in casa, nessuno per strada la sera. Fonte della notizia «radio piazza», che è esattamente come dire «voce di popolo». (Fulvio Bufi, Corriere della sera, 2 febbraio 2012, p. 25, Cronache).
- Composto da s. f. radio e piazza.