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radioprotezione

Dizionario di Medicina (2010)
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radioprotezione


Disciplina che studia i metodi per salvaguardare l’uomo dagli eventuali danni biologici che radiazioni di qualunque genere possono provocare. In senso stretto la r. riguarda le radiazioni dotate, direttamente o indirettamente, di potere ionizzante, quali le particelle α, β, raggi γ, X, neutroni, ecc.; in senso lato possono rientrare nella r. anche i metodi di protezione da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, quali radiazioni luminose e infrarosse, radioonde, radiazioni emesse da laser (➔ radiazione). Le norme protettive in ambienti in cui sono presenti radiazioni sono stabilite (dal 1950) dalla ICRP (International Commission on Radiological Protection) una commissione internazionale il cui scopo è di emanare raccomandazioni sul valore della dose massima di radiazione, che può essere assorbita dal corpo umano senza danno.

Radioprotezione da radiazioni ionizzanti

L’evidenza diretta di effetti deterministici sugli uomini è ottenuta dall’osservazione di individui che sono stati esposti ad alte dosi (incidentalmente o intenzionalmente nella radioterapia). Per gli effetti stocastici, non essendo osservabile direttamente una relazione causa-effetto, i rischi sull’uomo vengono stabiliti sulla base di studi epidemiologici, e quindi su basi statistiche. A causa della complessità della r. e della necessità di raggiungere una completa coerenza nel vasto campo di applicazioni, l’ICRP ha stabilito un sistema formale di r. così articolato: individuazione di tutte le pratiche che fanno aumentare l’esposizione alle radiazioni ionizzanti della popolazione e il numero delle persone esposte; messa a punto degli interventi che fanno diminuire le esposizioni da sorgenti esistenti; classificazione delle esposizioni in professionali, mediche e pubbliche; giustificazione delle dosi limite e delle pratiche tendenti alla ottimizzazione della protezione; giustificazione e ottimizzazione degli interventi; individuazione di potenziali sorgenti di esposizione e messa a punto delle misure di prevenzione di possibili incidenti; predisposizione di piani di emergenza; diffusione delle raccomandazioni riguardanti la r. da parte degli organi responsabili.

Radioprotezione da radiazioni non ionizzant i

È sempre più diffuso l’impiego di dispositivi che emettono campi elettromagnetici di frequenza inferiore alla soglia di ionizzazione, convenzionalmente fissata a ca. 1,0·1015Hz (frequenza che separa l’ultravioletto dal visibile) o, in termini di energia dei fotoni che costituiscono la radiazione, a circa 13,6 eV. Le radiazioni non ionizzanti comprendono la radiazione elettromagnetica visibile e infrarossa, le microonde, le onde a radiofrequenza. Tra i numerosi organismi internazionali che si occupano di protezione dalle radiazioni non ionizzanti il più autorevole è l’ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection), istituito nel 1992. L’ICNIRP promuove iniziative per migliorare la protezione da radiazioni non ionizzanti delle persone e dell’ambiente; sviluppa linee guida a livello internazionale sui limiti di esposizione in modo indipendente e su basi scientifiche; emana raccomandazioni circa l’esposizione a dette radiazioni; stabilisce principi di r. per la formulazione di programmi di protezione internazionali e nazionali. In Italia sono attivi in questo settore il CNR e l’ENEA anche per la diffusione delle informazioni riguardanti gli interventi legislativi e le raccomandazioni circa le precauzioni da attuare per ridurre i rischi alla salute. Non sono ancora ben conosciuti e sono quindi controversi gli effetti biologici che può produrre l’esposizione ai campi delle radiazioni non ionizzanti, in partic. l’esposizione cronica a campi di bassa intensità. Nei paesi industrializzati la popolazione è continuamente esposta a campi elettrici e magnetici alla frequenza di 50÷60 Hz a causa dei dispositivi elettrici di uso domestico e industriale che funzionano alla frequenza di rete. Un’esposizione continua si ha anche per quanto riguarda i campi elettromagnetici a radiofrequenza e le microonde, impiegati in partic. per le radiotelecomunicazioni. È sempre più diffusa la tendenza a includere tra le radiazioni non ionizzanti anche le onde acustiche con frequenza maggiore di 20 kHz (ultrasuoni) o con frequenza minore di 20 Hz (infrasuoni).

Vedi anche
raggi gamma Radiazione elettromagnetica di elevatissima frequenza (maggiore di circa 3‧1018 Hz, e quindi lunghezza d’onda inferiore a 10−10 m), i cui fotoni hanno energie maggiori di circa 10 keV. I raggi γ possono essere emessi da nuclei radioattivi, in conseguenza di transizioni tra due livelli energetici nucleari; ... fusione picnonucleare In fisica, fusione che si realizza in un sistema a bassa temperatura ma ad altissima densità (105-108 volte la densità dello stato solido normale), come, per es., nelle stelle nane bianche. fisica medica Settore della fisica che sviluppa la ricerca relativa ai problemi della salute dell’uomo valendosi dei principi e dei metodi propri della fisica. Essa utilizza in vario modo le conoscenze acquisite sia nell’ambito della fisica sia nell’ambito medico-biologico ed è coinvolta in molti aspetti dei programmi ... radioattività radioattività Emissione di radiazioni ionizzanti da parte di nuclei atomici (nuclei radioattivi) che subiscono una trasformazione strutturale. 1. Tipi di radioattività La radioattivita si distingue in radioattivita naturale e radioattivita indotta, o artificiale, a seconda che sia una proprietà spontanea ...
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    Enciclopedia on line
    Disciplina che studia i metodi per salvaguardare l’uomo dai danni biologici che radiazioni di qualunque genere possono provocare. L’introduzione di norme protettive in ambienti in cui fossero presenti radiazioni comportò la definizione nel 1928 di un’unità di misura per la quantità di radiazione ionizzante, ...
  • radioprotezione
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    radioprotezióne [Comp. di radio- nel signif. a e protezione) [FME] Disciplina che studia i metodi per evitare i danni biologici che radiazioni di qualunque genere possono provocare nell'Uomo. In senso stetto, la r. riguarda le radiazioni dotate, direttamente o indirettamente, di potere ionizzante, quali ...
  • RADIOPROTEZIONE
    Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)
    Giovanni Silini . La r. rappresenta il complesso dei dati, dei concetti, delle norme e delle procedure che controllano e regolano l'esposizione dell'uomo alla radiazione, al fine di assicurare e mantenere adeguate mondizioni di sicurezza per le attività essenziali che possono dare origine a tale esposizione. ...
  • Radioprotezione
    Enciclopedia del Novecento (1980)
    Carlo Polvani di Carlo Polvani Radioprotezione sommario: 1. Introduzione. 2. Il riconoscimento degli effetti patologici delle radiazioni. 3. Sviluppo degli obiettivi e dei principi: a) fino alla seconda guerra mondiale; b) dopo la seconda guerra mondiale; c) negli anni recenti. 4. Gli attuali principi ...
Vocabolario
radioprotezióne
radioprotezione radioprotezióne s. f. [comp. di radio- (nel sign. a) e protezione]. – Disciplina che studia i metodi per evitare i danni biologici che le radiazioni ionizzanti possono provocare nell’uomo in conseguenza dell’esposizione...
iṡodòṡe
isodose iṡodòṡe agg. e s. f. [comp. di iso- e dose], invar. – In radioprotezione, linea i. (o assol. i.), la linea luogo dei punti (di un impianto, un ambiente, ecc.) che ricevono una uguale dose di radiazioni.
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