SPREGELBURD, Rafael
Drammaturgo, regista teatrale, attore teatrale e cinematografico argentino, nato a Buenos Aires il 3 aprile 1970. Formatosi con Ricardo Bartís, Mauricio Kartun e José Sanchis Sinisterra, S. è, come molti argentini della medesima generazione, un teatrista, cioè ricopre tanti ruoli diversi, mescolando il lavoro a tavolino alla pratica sulla scena. Ha fondato nel 1994 la compagnia El Patrón Vázquez con la quale ha messo a punto uno stile ibrido, meticcio, fortemente contemporaneo. Nel 1998 è stato invitato come autore ospite al Royal Court Theatre di Londra e nel 2000 come drammaturgo al Deutsches Schauspielhaus di Amburgo. È conosciuto a livello internazionale soprattutto come autore di testi teatrali (circa una trentina), tradotti in più di quindici lingue. Le sue drammaturgie sono costruite attraverso complesse – e a volte sterminate – architetture narrative che prevedono molteplici piani prospettici e continui cambiamenti del punto di vista, provocando nel pubblico allo stesso tempo disorientamento, per il continuo ingresso di elementi di caos, e attrazione, per le tante possibilità interpretative.
Dal 1996 al 2008 ha composto una Heptalogía de Hieronymus Bosch che comprende sette opere autonome concepite intorno all’idea del peccato. Ai vizi capitali medievali S. associa nuovi vizi moderni: La inapetencia, La extravagancia, La modestia (messa in scena da Luca Ronconi nel 2011), La estupidez, El pánico (messa in scena da Ronconi nel 2013), La paranoia, La terquedad (L’ostinazione). Nel 2003 ha realizzato Bizarra (in Italia con la regia di Manuela Cherubini, sua traduttrice), una teatro-novela in dieci puntate per la durata complessiva di circa venti ore di spettacolo e più di cinquanta attori coinvolti: una saga con il gusto dell’esagerazione e dell’eccesso, capace di raccontare l’Argentina al tempo dell’ultima crisi economica. Negli anni successivi ha pubblicato e portato in scena: Lúcido (2006),Acassuso (2007), Buenos Aires (2007), Todo (2009), Apátrida(2011), Spam (2012), Furia Avicola (2014).
Ha vinto numerosi premi fra i quali: il Tirso de Molina, due volte il Premio Ubu, il premio Casa de las Américas a Cuba. Le sue opere hanno debuttato in importanti teatri di tutto il mondo: dal Staatstheater di Stoccarda al Piccolo di Milano, dal Teatro Helénico in Messico al Théâtre de Chaillot e il Théâtre de Marigny di Parigi, e poi al Festival Grec di Barcellona, al Festival d’Avignone.
È traduttore scelto delle opere di Harold Pinter per l’America Latina. Ha tradotto anche Sarah Kane, Steven Berkoff, Wallace Shawn, Mark Ravenhill, David Harrower,Marius von Mayenburg e Reto Finger. È anche attore cinematografico e ha preso parte a numerosi lungometraggi.
Bibliografia: O. Pellettieri, Historia del teatro argentino en Buenos Aires, Buenos Aires 2005; Nueva Hispanidad, a cura di D. Carnevali, M. Cherubini, «Il Patalogo 31. Annuario del teatro», 2008; R. Spregelburd, Eptalogia. I sette vizi capitali, trad. di A. Caron, M. Cherubini, 2 voll., Milano 2010; L. Donati, Le faglie della rappresentazione. Rafael Spregelburd e il teatro di Buenos Aires, «Quaderni del Teatro di Roma», 2012, 4; R. Spregelburd, Lucido (con tre scritti), a cura di S. Mei, Roma 2014; R. Spregelburd, Il teatro, la vita e altre catastrofi, a cura di M. Cherubini, G. Giannoli, Roma 2014; L. Donati, O. Ponte di Pino, R. Sacchettini, Il teatro di Rafael Spregelburd, «Lo straniero», 2015, 182-183.