ABRO, Raffaele
Nato di famiglia agiata a Trieste nel 1836, crebbe nell'ambiente patriottico che faceva capo al gruppo della "Favilla". Nel 1860 si trasferì in Piemonte vivendo in stretto contatto con gli elementi dell'emigrazione giuliana a Torino (C. Ressmann, E. Solferini) e godendo della fiducia del Cavour (della cui segreteria particolare fece parte) e del Ricasoli, i quali lo vollero fra i capi del comitato centrale dell'emigrazione veneta in Piemonte. Per questa sua attività nel maggio del 1861 fu creato barone da Vittorio Emanuele II. Nel 1862 entrò nella carriera diplomatica come addetto alla legazione italiana di Berlino. Confermato definitivamente nei ruoli diplomatici, nel 1866 fece parte della delegazione che, guidata dal Menabrea, trattò a Vienna la stipulazione della pace.
Morì il 1 ott. 1867 a Losanna di mal di petto.
Bibl.: G[iorgio] B[aseggio], R. A., in La provincia di Capodistria, I (1861), n. 4; A. Tamaro, Storia di Trieste, II, Roma 1924, passim; M. Corelli, Tomaso Luciani, in Pagine Istriane, s. 3, I (1950), p. 218; G. Stefani, Cavour e la Venezia Giulia. Contributo alla storia del problema adriatico durante il Risorgimento, Firenze 1955, pp. 173-176; A. Tamborra, Cavour e i Balcani, Torino 1958, pp. 236, 239.