ACCIAIUOLI, Raffaele
Nato a Firenze nel sec. XVI, almeno per una decina d'anni esercitò in Napoli mercatura e banca, quella in società con l'altro fiorentino Giuliano Del Tovaglia, questa col Del Tovaglia e un altro Acciaiuoli, Lanfredino, al tempo stesso suo procuratore.
Nel novembre 1545, egli e il Del Tovaglia, per mezzo del loro agente Francesco Bartoli da Firenze, acquistavano in Barletta e Manfredonia cinquecento carri di grano, che, con garanzia di un altro fiorentino, Bartolomeo Billi, dimorante in Napoli, esportavano dal Regno, salvo un mese dopo, quali appaltatori della fornitura del grano alla città di Napoli, a immettervene forti quantitativi. Nel marzo 1546 li si incontra quali "regni generali arrendatori del ferro nel Regno" (il ferro era allora monopolio statale, che, come tutti gli altri monopoli statali, veniva "arrendato", cioè dato in appalto): nel quale arrendamento. loro "luogotenente" in Capitanata era un altro Acciaiuoli, Donato. Loro "sostituto" in Monopoli era, invece, un Vincenzo Cini, al quale, fallito, erano state sequestrate alcune mercanzie, di cui il 13 luglio 1551 l'A. chiedeva il dissequestro. Senonché il 31 ag. 1552 questo ultimo e il Del Tovaglia perdevano l'arrendamento anzidetto, e in esso succedevano loro gli altri fiorentini Piero Machiavelli e Nicola Grillo. Per contrario, sempre in attività, nell'ottobre 1553 e sembra ancora nel gennaio 1554, era in Napoli il banco Acciaiuoli & compagni.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Napoli, Camera della Sommaria, Partium,vol. 257, cc. 182v-183, 234, 301-302; vol. 319, cc. 62 e 170; vol. 326, cc. 8 e 98v-100; A. Silvestri, Sui banchieri pubblici napoletani nella Prima metà del Cinquecento. Notizie e documenti,in Bollett. d. Arch. stor. del Banco di Napoli,I (1952), n. 2, p. 29.