Cadorna, Raffaele
Militare (Milano 1815 - Torino 1897). A diciassette anni uscì dall’Accademia militare di Torino, e dopo otto mesi di servizio come soldato distinto in un reggimento di fanteria, ebbe le spalline di sottotenente. A venticinque anni fu promosso tenente nell’arma del genio. Quando scoppiò la prima guerra di indipendenza, nel 1848, Cadorna era capitano da due anni, e con quel grado fu inviato a Milano per costituire e istruire il battaglione lombardo dei volontari del genio. Al comando di questa unità prese parte alla campagna, avendo nel frattempo conseguito il grado di maggiore. Comandante di un battaglione di fanteria nella spedizione di Crimea, fu ferito in modo lieve nella battaglia della Cernaia, e, trasferito allo stato maggiore, partecipò alla guerra del 1859 come tenente colonnello guadagnando, a San Martino, il grado di colonnello per meriti di guerra. Poche settimane dopo veniva dispensato dal servizio attivo nell’esercito sardo «per dimissione volontaria», atto formale che dava una veste di legittimità all’assunzione della carica di ministro della Guerra nel governo provvisorio della Toscana. Nelle difficili contingenze che dovevano portare alle annessioni dell’Italia centrale, Cadorna diede nuova prova delle sue qualità di organizzatore e di uomo politico nel preparare le truppe toscane alla fusione nell’esercito italiano. Ultimata la missione in Toscana, rientrò, con il grado di luogotenente generale, nei ruoli dell’esercito piemontese e partecipò alla campagna per l’occupazione delle Marche e dell’Umbria, a capo d’una divisione. Dopo la guerra del 1866, a cui partecipò al comando di un corpo d’armata, compì l’azione di maggior rilievo della sua vita politica e militare: la spedizione di Roma nel 1870 di cui fu comandante supremo e che gestì con abilità anche nei giorni immediatamente successivi alla conquista. Patriota e cattolico praticante, riuscì a mantenere un equilibrio tra obblighi e convinzioni, che potevano apparire in contrasto tra loro. Oltre alla relazione ufficiale dettata per lo stato maggiore (Operazioni militari del IV corpo d’esercito nelle provincie già pontificie dal 10 al 30 settembre del 1870), pubblicò nel 1889 La liberazione di Roma nell’anno 1870 ed il plebiscito, in cui narrava gli eventi politici e militari di quei giorni. A lungo deputato, nel 1871 fu nominato senatore. Cessò il servizio militare attivo nel 1877. Nel venticinquesimo anniversario della occupazione di Roma, il 20 settembre del 1895, fu insignito del Collare dell’Annunziata.