CIFERRI, Raffaele
Nato a Fermo il 30 maggio 1897 da Giuseppe e da Eugenia Ciccioli, si laureò in scienze agrarie all'università di Bologna nel 1919, dopo aver compiuto una severa esperienza di guerra. Nel 1921-22 si dedicò a ricerche fitopatologiche presso il laboratorio di patologia vegetale della scuola di viticoltura ed enologia di Alba; nel 1922 intensificò l'attività scientifica presso il laboratorio di fisiologia e patologia vegetale dell'Istituto superiore Sorestale di Firenze. L'anno successivo otteneva il posto di assistente straordinario nell'istituto botanico di Pavia, dove poteva trovare anche più ampie possibilità di dare sviluppo all'attività micologica.
Nel 1925 aveva inizio la sua esperienza, scientifica in America tropicale, esáendo stato chiamato a fondare e a dirigere i servizi tecnico-agrari nella Repubblica dominicana. Fondava la stazione agronomica di Haina poi trasferita a Moca, e iniziava una fervida attività di ricerca e di formazione di tecnici agricoli, contemporaneamente alla raccolta di ingenti materiali di interesse naturalistico, e in special modo micologico. Ben presto la sua attività si estese anche ad altri paesi dell'America tropicale e antillana. Nel 1932 Collaborava con la Compagnia agricola dominicana a Santiago de los Caballeros dove fondava una stazione sperimentale per gli studi sulla manioca; compiva pure una missione in Ecuador per ricerche sul le malattie del cacao. Nel giugno del 1932 rientrava in Italia riprendendo l'attività fitopatologica come borsista nell'istituto botanico di Pavia e nell'Osservatorio fitopatologico di Palermo. Nello stesso anno conseguiva la libera docenza in microbiologia agraria e l'anno seguente otteneva il posto di vicedirettore del laboratorio crittogamico annesso all'istituto botanico di Pavia, assumendo in quella sede universitaria anche l'incarico dei corsi di fisiologia vegetale e poi di botanica generale. Nel 1934-35 era in Somalia per organizzarvi i servizi agrari e fitopatologici.
Nel 1936 vinceva il concorso per la cattedra di botanica della facoltà.agraria di Firenze; nel 1942 si trasferiva a quella di botanica e alla direzione dell'istituto botanico e laboratorio crittogamico dell'università di Pavia, meta definitiva e la più appropriata agli orientamenti delle sue ricerche micologiche, fitopatologiche, biologiche e botaniche applicate. Le vicende belliche lo costrinsero a rifugiarsi nelle Langhe per sfuggire alle rappresaglie tedesche avendo notoriamente solidarizzato con movimenti di resistenza.
Al ritorno a Pavia il C. si dedicò al rinnovamento delle strutture e funzionalità delle istituzioni affidategli, arricchendo di interessi la sua produzione scientifica e circondandosi di validi collaboratori destinati ad assumere notorietà nei diversi campi della scienza dei vegetali.
Si spense il 12 febbr. 1964 a Pavia mentre era ancora vivacissima e produttiva la sua attività scientifica e culturale. Notizie sulla sua attività si ricavano da due opuscoli autobiografici: Notizie sull'attività scientifica e didattica, Pavia 1935; Attività didattica ed operosità scientifica durante il triennio dal 1936-37 al 1938-39, Pavia 1939.
L'opera lasciata dal C. è incredibilmente varia ed estrosa; a lui si attribuiscono quasi millecinquecento pubblicazioni - brevi note, ma anche grossi volumi - apparsi fra il 1921 e il 1964, Questa produttività, da alcuni ritenuta eccessiva, era dovuta alla grande capacità di lavoro, all'organizzazione dell'informazione, all'apertura alle collaborazioni anche più umili, ad una memoria e capacità di assimilazione non comuni. Ha sofferto in compiutezza e approfondimento una ricerca scientifica diventata, si potrebbe dire, curiosità infrenabile, sconfinata, che spaziava dalla micologia alla fitopatologia, alla fisiologia vegetale, alla microbiologia, alla virologia, alla lichenologia, alla sistematica delle piante coltivate, all'agronomia, alla storia della botanica; avanzava ancora tempo per divagazioni saggistiche, per la documentazione numismatica e filatelica, per un costante aggiornamento nella letteratura anglosassone e per numerosi interessi collezionistici.
Predomina comunque su tutta la sua produzione la ricerca micologica dedicata in special modo ai micromiceti. Sono notevoli la grande monografia sulle Ustilaginali, che concludeva una lunga serie di lavori originali, e altre monografie su diversi gruppi fungini compiute con intenti di aggiornamento nomenclaturale e tassonomico. L'aver dato il titolo di "Saccardoa" ad un grosso complesso dì ricerche di questo tipo dimostra l'intento di recare un completamento, alla monumentale opera micologica dì P.A. Saccardo. Dopo la vasta esperienza acquisita su materiali esotici, in special modo americani e africani, il C. iniziava il felice periodo della collaborazione con P. Redaelli, anatomo-patologo dotato di fine spirito naturalistico, sui funghi patogeni dell'uomo e, d ' egli animali. Fondarono insieme, nel 1938, la rivista internazionale Mycopathologia e diedero origine a una ben nota scuola italiana di micologia medica e naturalistica. Anche più vasta fu la produzione di opere a carattere fitopatologico, che recò un nuovo prestigio al laboratorio crittogamico, già ricco di alte tradizioni. Questo settore di ricerca fu curato con notevole senso pratico e con la modernità di vedute che derivavano da una larga e sempre aggiornata informazione sulla lotta antiparassitaria e anticrittogamica.
Il Notiziario sulle malattie delle piante, divulgato da Pavia fra il 1949 e il 1963 in coll. con L. Baldacci, ha reso un grande servigio infomativo. Tanto l'attività micologica quanto l'attività fitopatologica furono completate da una produzione trattatistica che ha avuto larga diffusione e utilizzazione. Il Manuale di patologia vegetale (Città di Castello 1941 e 1952) e il Manuale di micologia medica (2 voll., Pavia 1958-1960), insieme coi trattati di Fisiologia vegetale e piante agrarie (Bologna 1943) e di Fisiologia delle piante (Milano 1944), costituiscono il nerbo di questa produzione.
Notevole impegno dedicò il C. alla sistematica delle piante coltivate; in special modo alla conoscenza delle razze, varietà, centri d'origine, vie di diffusione di piante tropicali - come il cacao, il mogano, il banano, la manioca -, di cereali italiani e africani, dell'olivo, della canapa. Anche nel disegno del Nomenclator Florae Italicae si evidenzia il proposito di aggiornare le conoscenze non solo sulla flora autoctona ma anche su quella avventizia e coltivata; disegno che, proprio per l'enorme impegno che richiedeva, rimase incompiuto.
A fianco dei numerosi minori impegni, il C. ha dunque recato un notevole contributo lla promozione delle scienze naturali, anticipando i tempi nella misura in cui egli continuava ad affermare la necessità di porre le scienze botaniche a servizio di problemi emergenti di carattere pratico, quindi a diretto ausilio deil'agricoltura, della silvicoltura, della patologia vegetale. In questo senso egli esercitò durante tanti anni di intensissima attività una funzione ineguagliata con lucida percezione dei nuovi compiti e delle nuove finalizzazioni delle scienze naturaliste.
Fu socio dei Quaranta e di altre accademie italiane e straniere, dottore honoris causa dell'università di Recife (1956); ebbe la medaglia d'oro dei benemeriti della scuola; a lui sono stati dedicati numerosi generi e specie di funghi, licheni, muschi e alghe, come ad esempio: Ciferria Fragoso, Mycociferria Tomaselli, Ciferrina Petrak, Ciferiella Petrak, Ciferriomyces Petrak, Ciferriolichen Tomaselli, Para-Ciferriolichen Tomaselli, Eu-Ciferriolichen Tomaselli, Ciferrioxyphium Batista et Maia.
Fra le pubblicazioni, numerosissime, del C. ci limitiamo a segnalare gli esempi più significativi: Notae mycologicae et phytopathologicae, s. 1, fase. 1-11, in Annales mycologici, XX (1922), pp. 34-53; s. 2, fase. 1-15, in Riv. di patol. veget., XVII (1927), pp. 209-294; Monografia delle Torulopsidaceae a pigmento rosso, in Atti d. R. Ist. botan. d. univ. di Pavia, s. 3, III (1925), pp. 147-303 (in coll. con P. Redaelli); Hongos. parasitos y saprofitos de la Republica Dominicana, in Bol. de la R. Soc. españ. de hist. nat., XXV(1925), pp. 356-68, 443-56, 508-16; XXVI (1926), pp. 192-202, 248-58, 330-41, 470-80, 491-99; XXVII (1927), pp. 68-81, 165-77, 267-80, 323-34; XXVIII (1928), pp. 131-44, 221-28, 377-88; Mycoflora domingensis, in Boletin de la Estación Agrónomica de Moca, S. botánica, XIV (1928), pp. 1-261; Fungi dominicani, I, in Annales mycologici, XXVIII (1930), pp. 377-420;II, ibid.., XXX (1932), pp. 149-353; Studi sull'ecologia del mogano (Swietenia mahagoni Jacq.) in San Domingo, in Atti d. R. Ist. botan. d. univ. di Pavia, s. 4, IV (1933), pp. 87-166; Varietà, forme e razze di cacao coltivate in San Domingo, in Mem. d. R. Accad. d'Italia, el. sc. fis., mat. e nat., IV (1933), pp. 576-589; Studi sul Coccidioides immitis, I-IV, in Boll. d. Soc. ital. di biol. sperim., IX (1934), pp. 601-651, 746 ss., 961 s., 963 s., 997-1001(in coll. con P. Redaelli); Studio geobotan. dell'Is. Hispaniola (Antille), in Atti d. R. Ist. botan. d. univ. di Pavia, s. 4, VII (1936), pp. 1-336; Prodromus mycoflorae Africae Orientalis Italicae, Firenze 1937(in coll. con E. Castellani); Ustilaginales (Tilletiaceae, Graphiolaceae, Ustilaginaceae), in Flora Italica Cryptogama, I, Fungi, XVII, Rocca San Casciano 1938; Mycoflora Domingensis exiccata, in Annales mycologici, XXIX (1931), pp. 283-299; II, ibid., XXXI (1933), pp. 144- 167; III, ibid., XXXVIII (1938), pp. 198-245; I cereali dell'A.O.I. studiati su mater. originale, Firenze 1939(in coll. con I. Baldrati); La cerealicolt. in A.O.I.: I frumenti duri, in L'Italia agricola, LXXVI (1939), pp. 247-257; I frumenti piramidali turgidi, polacchi e dicocchi, ibid., pp. 379-38 7; I frumenti volgari e compatti, ibid., pp. 765-774; Caratteristiche dei gruppi minori, ibid., pp. 837-844(in coll. con G. R. Giglioli); IlTeff, ibid., LXXVII (1940), pp. 1-70-176(in coll. con I. Baldrati); La sistematica della canapa, in Quaderni del Centro studi per le ricerche sulla lavorazione... della canapa, II (1942), p. 85; La sistematica delle piante, I, Parte generale, in T. Ferraris, Botanica agraria, III, Milano 1946; Recent advances of the Italian School of Mycopathology (1941-1945), in Ann. cryptogamici et phytopathologici, VI (1947), pp. 83-90 (in coll. con P. Redaelli); Nomenclator Florae Italicae, I, 1, Ticino 1950; 2, ibid. 1953(in collaborazione con V. Giacomini).; The evolution of cultivated cacao, in Evolution, XI (1957), 45 pp. 381-397 (in collaborazione con F. Ciferri); Bibliografia mycopathologica 1800-1940 2 voll., Firenze 1958(in coll. con P. Redaelli); Saggio dibibliografia numismatica medioevale italiana, Bologna 1961(ed. mimeogr.); Repertorio alfabetico di numismatica medioevale e moderna principalmente italiana, 2 voll., Bologna 1963; Manuale di micologia medica, Pavia 1960; C. W. Emmons, in Mycopathologia, XIV (1961), pp. 68 s.
Fonti e Bibl.: Necrol. in Riv. di patol. veget., s. 3, IV (1964), pp. 304-308; in Arch. botanico e biogeogr. ital., L (1964). pp. 1-53; in Annali di botan, XXVIII(1964), pp. 249 s.; in Riv. di agric. subtrop. e tropic, LVIII (1964), pp. 117 s.; Annuario della Acc. naz. del XL, Roma 1961, pp. 445 ss.