La Capria, Raffaele
La Càpria, Raffaele. – Scrittore (n. Napoli 1922). Autore di rilievo nella narrativa italiana del secondo Novecento con il successo del suo romanzo, destinato a rimanere il più noto, Ferito a morte (1961, premio Strega), preceduto da Un giorno d’impazienza (1952) e seguito da Amore e psiche (1973), opere che costituiscono una trilogia caratterizzata da uno stile influenzato dalla neo-avanguardia. Dopo avere sperimentato diverse forme di scrittura espressiva (False partenze, 1974; Fiori giapponesi, 1978; L'armonia perduta, 1986; La neve del Vesuvio, 1988; Capri e non più Capri, 1991; L'occhio di Napoli, 1994; Napolitan graffiti. Come eravamo, 1998), tra i lavori più recenti si ricordano: Guappo e altri animali (2003), che dà forma a un personalissimo bestiario in cui è svelato un inedito sentimento animalista; L’estro quotidiano (2005, premio Viareggio), che offre al lettore un bilancio esistenziale, se non esistenzialista, dell'autore e delle sue passioni; le considerazioni intime contenute nella raccolte epistolari L’amorosa inchiesta (2006) e Confidenziale: lettere agli amici (2011); le esperienze autobiografiche giovanili e della senescenza riportate, rispettivamente, in America 1957, a sentimental journey (2009) e A cuore aperto (2009); Esercizi superficiali. Nuotando in superficie (2012), che raccoglie riflessioni sull’odierna società italiana, la sua politica e lo stato dell’arte della cultura occidentale, e Doppio misto (2012). Molti nell’ultimo decennio i saggi che ha dedicato alla divulgazione e diffusione del sapere letterario e alla lettura (Lo stile dell’anatra, 2001; Me visto da lui stesso. Interviste 1970-2001 sul mestiere di scrivere, 2002; Cinquant’anni di false partenze ovvero l’apprendista scrittore, 2002; Caro Goffredo. Dedicato a Goffredo Parise, 2005). Tra i riconoscimenti alla carriera più recenti, nel 2001 il premio Campiello, nel 2002 il premio Chiara e nel 2011 il premio Alabarda d’oro.