Piria, Raffaele
Chimico e uomo politico (Scilla, Reggio Calabria, 1813 - Torino 1865). Laureatosi in medicina, si dedicò poi agli studi di chimica lavorando sotto la guida di Jean Baptiste André Dumas a Parigi. Professore di Chimica all’università di Pisa dal 1842, dedicò molte energie alla creazione di una scuola chimica italiana ed ebbe come allievi Stanislao Cannizzaro e Cesare Bertagnini. Nel 1856 l’ostilità politica del governo toscano e la ristrettezza dei finanziamenti per le sue ricerche lo convinsero ad accettare la cattedra di Chimica all’università di Torino. Dopo l’occupazione garibaldina di Napoli, il suo impegno politico lo portò ad abbandonare gli studi per assumere il dicastero dell’Istruzione pubblica durante la luogotenenza della città. Nel 1844 diede vita con Carlo Matteucci alla rivista «Il Cimento», di cui il «Nuovo Cimento», fondata nel 1855, fu la continuazione. Notevoli furono le sue ricerche in chimica organica riguardanti la preparazione di nuovi composti, a partire da sostanze di origine vegetale quali la salicina, l’asparagina e la populina, e i suoi esperimenti per mettere a punto nuovi metodi di preparazione delle aldeidi. Tra i suoi testi va menzionato il Trattato elementare di chimica organica (1841) che ebbe cinque edizioni. Nel 1862 fu nominato senatore del Regno.