Attore e commediografo (Castellammare di Stabia 1888 - Napoli 1950); ebbe un'infanzia e una giovinezza assai travagliate, dovendo lottare duramente per la vita e, insieme, per affermare la sua personalità artistica. Fino alla prima guerra mondiale lavorò nei caffè-concerto e nei varietà come macchiettista e dicitore di canzoni, creando una serie di personaggi ripresi dalla vita popolare napoletana. Nel 1918 rappresentò un suo atto unico, 'O vico, con esito assai felice, e da allora costituì una sua compagnia napoletana di cui era prim'attrice la sorella Luisella. Per questa compagnia scrisse tutto un particolare repertorio, di cui si ricordano varie opere di forte e autentica drammaticità: Zingari, Piscature, Circo Sgueglia, Fatto 'e cronaca, Morte di Carnevale, Guappo 'e cartone, Padroni di barche, ecc. Cessò di recitare nel 1939. Scrisse anche un'autobiografia, Dalla vita alla scena (1928), e Tavolozza (1929), raccolta di liriche e poemetti. n Anche il figlio Vittorio (Napoli 1914 - ivi 1978) svolse vasta attività in campo teatrale come regista, librettista (in particolare per I. Napoli), adattatore di testi antichi; hanno avuto fortuna una sua Storia del teatro napoletano (1970) e l'edizione da lui curata de I libretti di Rossini (2 voll., 1965).