VIVIANI, Raffaele
Attore e commediografo, nato a Castellammare di Stabia il 10 gennaio 1888. Cominciò a recitare da bambino in un teatrino di marionette al cui spettacolo si aggiungevano alcuni numeri di "varietà"; e nel varietà rimase, salvo brevi e non fortunate parentesi, fino ai suoi trent'anni, rappresentando specialmente macchiette napoletane di "scugnizzo". Nel 1918, con altri tre attori, interpretò al Teatro Umberto di Napoli un atto unico scritto da lui stesso in dialetto napoletano, O' Vico, che fu applauditissimo. Creò allora una compagnia che mise in scena moltissimi altri lavori, nel medesimo dialetto, in massima parte composti da lui e, i più, rappresentati con generale consenso di pubblico: ricordiamo 'E Piscature, 'O fatt' 'e cronaca, Don Giacinto, 'O spusalizzio. Si tratta di commedie in uno o più atti, a sfondo veristico, di trama spesso ingenua ma popolate di piacevoli macchiette locali. Il V., di volto irregolare ma straordinariamente espressivo, abilissimo nel contraffare tipi di tutte le età e nel percorrere tutta la gamma dei sentimenti umani dal drammatico al comico e dal passionale al grottesco, vi trionfa con grande potenza. Egli è oggi meritamente considerato come uno dei comici italiani di più spontanea vena e di più dovizioso colore.
Bibl.: R. Viviani, Dalla vita alla scena, Bologna 1928.