DE RENSIS, Raffaello
Nacque a Casacalenda (Campobasso) il 17 nov. 1880 da Florimondo e da Teresa Melchiorre. Intrapresi gli studi giuridici per seguire la tradizione familiare e conseguita la laurea in giurisprudenza all'università di Roma, ben presto decise di rinunciare alla carriera forense per dedicarsi agli studi letterari e musicologici.
Allievo di G. Gentile, nel 1898 fondò a Campobasso il giornale goliardico IlPensiero dei giovani, prevalentemente dedicato alla poesia e alla critica letteraria. Nel 1908 fondò la casa editrice e il settimanale Musica, cui collaborarono gli ingegni più vivaci del mondo musicale italiano tra cui G. Bastianelli, V. Gui, G. F. Malipiero e I. Pizzetti; nello stesso anno partecipò alla costituzione dell'Associazione dei musicologi italiani, di cui fu il primo segretario. Nel 1909 fu tra i fondatori dell'Associazione per la musica contemporanea e diede inizio a una intensa attività di critico musicale, che lo vide impegnato fino agli anni Sessanta.
Critico musicale del quotidiano romano Il Messaggero nel 1915, fu costretto ad interrompere l'attività nel 1916 in seguito alla chiamata alle armi: inviato al fronte, vi rimase sino all'armistizio. Al rientro a Roma riprese la collaborazione con IlMessaggero, incarico che mantenne sino al 1925, allorché passò al Giornale d'Italia, ove rimase fino al 1934.
Negli anni precedenti aveva alternato l'attività di critico militante a quella di musicologo, dando vita a numerose iniziative culturali; nel 1920 contribuì alla riscoperta dell'opera del musicista seicentesco E. Bernabei con un volume che segna l'inizio della sua lunga e laboriosa ricerca musicologica. Non meno intensa fu la sua attività di conferenziere sia in Italia sia all'estero: tra l'altro nel 1935 tenne un ciclo di conferenze in Germania su incarico della Società Dante Alighieri e fu curatore di vari cicli di conversazioni alla Radio italiana (EIAR). Nel 1938, dopo una lunga preparazione in cui coinvolse i nomi più prestigiosi della musicologia italiana, poté realizzare il suo progetto più ambizioso: fondare l'Istituto italiano per la storia della musica allo scopo di "incrementare la cultura musicale per mezzo di pubblicazioni di importanti opere inedite o rare", come precisato nel decreto di legge del 26 nov. 1938 che ne definiva la realizzazione. Primo presidente della seduta inaugurale dell'Istituto, che ebbe luogo il 29 maggio 1939, fu Ildebrando Pizzetti, consiglieri R. Casimiri, A. Della Corte, G.F. Malipiero e F. Torrefranca: il D. fu nominato segretario generale.
Tra le iniziative più significative dell'Istituto si ricorda la pubblicazione delle opere complete di Pierluigi da Palestrina, programmata in un ampio arco di tempo. Nei primi due anni di vita venne studiato un programma editoriale che portò alla pubblicazione di due Libri di madrigali di Gesualdo da Venosa nella revisione di F. Vatielli, di un Libro di madrigali di Pomponio Nenna nella revisione di A. Dagnino, delle Villanelle a tre voci di Giovanni de Antiquis, trascritte in notazione moderna da S. A. Luciani. Interrotta l'attività per l'incalzare degli eventi bellici nel secondo conflitto mondiale, durante il quale il secondo volume dei madrigali di Gesualdo andò distrutto nel bombardamento su Roma del 14 ag. 1943, l'Istituto riprese l'attività al termine della guerra; dimessosi il Pizzetti dalla carica di presidente, gli successe L. Ronga e furono nominati consiglieri A. Bonaccorsi e G. Pannain: il D. fu confermato segretario generale.
Frattanto l'industriale M. Scalera, compresa l'importanza della pubblicazione dell'Opera omnia di Palestrina propostagli dal D., che si era assunto l'impegno di reperire i fondi necessari alla realizzazione dell'iniziativa, se ne assunse l'onere, devolvendo gli utili all'Istituto italiano per la storia della musica. La revisione delle opere palestriniane affidata a Raffaele Casimiri concluse il suo primo ciclo con il volume XV nel 1943, anno della morte del Casimiri. La pubblicazione dell'opera, progettata inizialmente in trenta volumi, prosegue tuttora: è giunta al volume XXXIV, dedicato alle Composizioni latine a 8 voci (1987).
Frattanto il D. proseguì la sua opera di animatore della vita musicale romana: nel 1944 fondò il settimanale IlMondo musicale e fu presidente del Centro dell'oratorio musicale del Crocifisso (1950-54), da lui fondato e per il quale diresse una collana di edizioni di opere di G. Carissimi e altri compositori, pubblicate a Roma presso l'editore De Santis. Membro dell'Accademia di S. Cecilia in Roma e dell'Accademia Cherubini di Firenze, fu studioso di grande sensibilità musicale e acuto senso di penetrazione, distinguendosi anche come garbato e attraente volgarizzatore del patrimonio musicale di tutti i tempi; fu in rapporti epistolari con le più importanti personalità musicali del suo tempo, tra cui Pizzetti, Mascagni, R. Strauss, E. Wolf Ferrari.
Morì a Roma il 3 nov. 1970.
Tra le sue pubblicazioni, prevalentemente edite a Roma (salvo diversa indicazione) si ricordano: Anime musicali (1910; rist. 1915 e 1927); Musica italiana in Francia. La riforma intitolata a Gluck (1916); Musica italiana in Austria. I precursori di Haydn (1916); Musica italiana inGermania. I precursori diBach (1916); Rivendicazioni musicali. Pagine di gloria passate e di polemiche presenti (1917), Ercole Bernabei. Contributo alla storia musicale italiana del Seicento (1920); Un precursore italiano di Bach: F. A. Bonporti, in Musica d'oggi, III (1921), pp. 36 ss.; Un musicista diplomatico del Settecento: Agostino Steffani, ibid., pp. 129-132; I Compagnacci di P. Riccitelli. Guida attraverso la commedia e la musica, Milano 1923; La dottrina musicale in Leonardo, in Il Pianoforte, IV (1923), pp. 230 ss.; La sensibilità musicale nei poeti, letterati e filosofi, ibid., V (1924), pp. 310-313; L'Amleto di Arrigo Boito (con lettere inedite di Boito, Mariani e Verdi), Ancona 1927; Mussolini musicista, in Mussolinia, V (1927), pp. 28 ss.; Arrigo Boito librettista. Il "Pier Luigi Farnese" ... (con lettere inedite), in Nuova Antologia, 1º marzo 1928, pp. 51-64; Critiche e cronache musicali di Arrigo Boito, Milano 1931; Ricordando L. Mancinelli, in Rassegna Dorica, II (1931), I, pp. 53-56; Un aspetto sconosciuto dell'arte di Wolf-Ferrari, in La Nuova Italia musicale, IV (1931), marzo, pp. 5 ss.; Lettere inedite di A. Boito (1932); Franco Faccio e Verdi. Carteggi e documenti inediti, Milano 1934; Il cantore del popolo: Beniamino Gigli (1934); Ottorino Respighi, Torino 1935; Il premio Mussolini a Zandonai, in Musica d'oggi, XVII (1935), 5, pp. 173-178; Cento anni della casa Anelli, Cremona 1936; Ermanno Wolf-Ferrari. La sua vita d'artista, Milano 1937; Arrigo Boito. Capitoli biografici, Firenze 1942; Aneddoti e bizzarrie poetiche musicali di A. Boito (1943); La cantante dell'imperatore: la Grassini (1946); Umberto Giordano-Ruggero Leoncavallo, in Quaderni dell'Accademia Chigiana, XX (1949), pp. 7-31; Francesco Cilea, Palmi 1950; Musica vista. Dal primo Novecento ad oggi, Milano 1961.
Studioso instancabile, considerato un vero pioniere del giornalismo musicale, il D. legò il suo nome alla creazione dell'Istituto italiano per la storia della musica e alla realizzazione dell'edizione dell'Opera omnia di Palestrina, che rimane tuttora una delle iniziative più significative della musicologia italiana con cui si diede inizio alla rivalutazione di opere inedite e rare di compositori italiani del passato. Scrittore fecondo di cose musicali e critico militante, concluse la sua attività nel 1961 con il volume di memorie artistiche, Musica vista, in cui ripercorse attraverso venti capitoli di vario argomento il suo itinerario di studioso, critico e testimone di oltre sessant'anni di vita musicale italiana; di questa sua lunga esperienza, vissuta con intensa e profonda partecipazione, offrì preziose testimonianze nei carteggi inediti (conservati presso la figlia Tilde Gobbi a Roma) con personalità del mondo musicale, a cominciare dal fitto rapporto epistolare avuto con E. Wolf Ferrari, cui fu legato da vincoli di profonda amicizia e sovente di fecondo sodalizio artistico.
Bibl.: Necr., in IlMessaggero, 4 nov. 1970; Mattino, 10 nov. 1970; IlTempo, 4 nov. 1970; Corriere della sera, 18 nov. 1970; Nuova Riv. musicale italiana, IV (1970), pp. 1214 s.; R. Giazotto, Quattro secoli di storia dell'Accademia nazionale di S. Cecilia, Roma 1970, I, pp. 240 s., 308; II, p. 495; F. Nicolodi, Musica e musicisti nel ventenniofascista, Fiesole 1984, pp. 38, 41, 71, 130, 144, 164, 241, 281, 296, 301, 441; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 435; suppl., p. 253; A. De Angelis, Diz. dei musicisti, Roma 1928, p. 180; App., pp. 79 s.; Panorama biogr. degli italiani d'oggi, I, Roma 1959, p. 527; H. Riemanns Musik Lexikon, I, Mainz 1959, p. 390; Ergänzungsband, I, ibid. 1972, p. 273; Encicl. della musica Rizzoli Ricordi, II, p. 272; Diz. univ. della musica e dei musicisti. Le biografie, II, p. 462.