MORGHEN, Raffaello
Storico, nato a Roma il 19 settembre 1896; dopo gli studî universitarî a Roma, ove sentì prevalente l'influenza di Pietro Fedele e di Ernesto Buonaiuti, fu membro della Scuola storica nazionale allora istituita, presso l'Istituto storico italiano. Entrato nell'insegnamento medio, a cui ben presto affiancò l'attività di redattore dell'Enciclopedia italiana e poi quella di cancelliere dell'Accademia dei Lincei (1927), il M., dal 1938 professore universitario a Palermo e Perugia, è dal 1948 professore di storia medievale nell'università di Roma, dal 1952 presidente dell'Istituto storico italiano per il Medioevo.
Nei suoi primi lavori, dedicati al Monastero di Subiaco (tra cui importante l'ediz. critica del Chronicon Sublacense, Bologna 1924), ai problemi connessi con la Storia di Ricordano Malespini, di cui ha difeso con validi argomenti l'autenticità, ed a personaggi di Curia (Matteo Rosso Orsini, in Arch. d. R. Dep. Romana di St. Patria, XLVI, 1924, pp. 271-372), il M. aderisce al metodo erudito del Fedele, dal quale però viene sempre più distaccandosi nei suoi lavori sugli Svevi, tra cui il Tramonto della potenza sveva in Italia, Roma 1948.
Ma l'opera sua più importante è quella volta a indagare le forze spirituali e religiose del Medioevo operanti sia in figure di eccezionale rilievo (Gregorio VII, Torino 1942, rist. 1945) sia nei movimenti religiosi e nelle eresie (Medioevo cristiano, Bari 1951, 2ª ediz. 1958), che non considera tanto sotto l'aspetto dottrinale, quanto come espressione delle esigenze spirituali fermentate, con una rinnovata esperienza del messaggio evangelico, nell'Europa dopo il Mille.