MOLECOLARI, RAGGI (XXIII, p. 553)
Col progredire della tecnica necessaria alla produzione ed alla rivelazione dei raggi molecolari, le applicazioni di questi si sono estese nei campi più svariati della fisica e della chimica. L'applicazione indubbiamente più importante si è avuta nella determinazione del momento magnetico nucleare di molti atomi, eseguita prevalentemente da I. I. Rabi e collaboratori.
Il principio del metodo è relativamente semplice. Si tratta di mandare un pennello di raggi molecolari attraverso un campo magnetico costante, a cui è sovrapposto un campo magnetico più debole che ruota con una certa frequenza. Si dimostra che quando questa frequenza è uguale alla frequenza di Larmor corrispondente al momento magnetico da studiare, avviene il numero maggiore di transizioni per gli stati quantici nucleari. Dalla conoscenza dell'intensità dei due campi e della frequenza di rotazione del campo più debole, è possibile, qualora si riesca a mettere in evidenza sperimentale il momento in cui avviene il numero maggiore di transizioni degli stati quantici nucleari, risalire al valore del momento magnetico nucleare. Questo si fa osservando la deflessione subìta dal pennello di raggi molecolari attraverso un campo magnetico non uniforme.
Fra le altre applicazioni sono da ricordare quelle intese a misurare lo scattering molecolare, da cui si può risalire alle forze intermolecolari. Anche nella spettroscopia i raggi molecolari sono stati impiegati su larga scala per mettere in evidenza la struttura fina, in quanto il moto particolarmente ordinato degli atomi nel pennello dei raggi molecolari, dà la possibilità di ottenere degli spettri che riescono molto nitidi.