BOUCHERON, Raimondo
Nacque a Torino il 15 marzo 1800 da Michele e da Anna Maria Bertolone. Iniziò gli studi musicali con il padre, avvocato e buon musicista dilettante, che lo guidò fino al 1814; nel frattempo ebbe anche lezioni di pianoforte a Cuneo dal maestro Goletti. In seguito, trasferitosi il padre come giudice di mandamento a Novara e avvocato fiscale a Mondovì, gli furono maestri in queste città don A. Savoia per il violino e strumenti a fiato e un certo Colombo per la composizione. Alla morte del padre (14 dic. 1817), il B. tornò a Torino per studiare legge, abbandonando poi tale studio per dedicarsi completamente, da autodidatta, alla musica, in particolare al contrappunto. Nel 1822 gli venne offerto il posto di maestro e direttore d'orchestra al Teatro Civico di Voghera; nel 1829, vinto il concorso, passò maestro di cappella alla cattedrale di Vigevano, cui procurò altri e meglio preparati cantori. Le cure della numerosa famiglia (aveva sposato nel 1832 Caterina Fagnani, dalla quale ebbe sette figli) lo indussero a tentare di ottenere nel 1842 il posto vacante di maestro di cappella del duomo di Milano, inviando ai suoi amministratori alcune composizioni (fra le quali una Messa funebre a quattro voci e Ingresso e offertorio pel primo giorno dell'anno, a otto voci e due organi, eseguiti il 1º genn. 1844) e alla direzione della Gazzetta musicale di Milano alcuni brani principali del suo trattato Filosofia della musica,o estetica applicata a quest'arte, che vi furono pubblicati dal maggio al novembre 1842 (l'opera completa apparve stampata a Milano dal Ricordi nello stesso anno). Nel 1844 fa maestro di cappella presso la cattedrale di Casale e nel 1847 venne infine nominato, senza esame, maestro di cappella del duomo di Milano, dove rimase fino alla morte, prodigandosi nel miglioramento del servizio con nuove composizioni e accurate esecuzioni. Nello stesso tempo continuò i suoi lavori di teoria musicale: nel 1856 la pubblicazione a Milano di una delle più importanti opere, la Scienza dell'armonia spiegata dai rapporti dell'arte coll'umana natura, gli valse l'aggregazione a socio onorario delle Accademie Filarmoniche di Bologna, di Roma e di Firenze. Il B. morì a Milano il 28. febbr. 1876, lasciando incompiuto un trattato di contrappunto. Fra i suoi allievi si ricorda E. Perelli.
Compositore fertile e "buon musicista", secondo il giudizio di A. Bazzini, il B. fu anche conoscitore di filosofia, poeta e latinista. Nella sua vasta produzione musicale (oltre quattrocento composizioni), per lo più ristretta al genere religioso e patriottico d'occasione, se si escludono diverse partiture per orchestra, qualche cantata da camera e due opere teatrali, Ettore Fieramosca e Le nozze al castello, non rappresentate, si possono osservare due stili, specialmente nella musica religiosa: uno imperniato quasi sempre su una ricchezza armonica sorretta da una sapiente fattura, l'altro nobile e grandioso, soprattutto rilevabile dalle composizioni per due organi, dalle quali è evidente che i suoi orizzonti artistici avrebbero potuto essere più ampi. Come scrittore, l'opera che più lo qualifica è senz'altro la già citata Filosofia della musica, che risente, però, della cultura strettamente dotta del B. e che, malgrado i suoi sforzi, non riesce a oltrepassare i limiti di un trattato costruito secondo canoni accademici e dottrinari; basando, infatti, le varie teorie su concezioni filosofiche classiche, il B. non coglie nessuno dei richiami ormai noti della cultura critica musicale d'oltralpe del suo tempo e della nuova filosofia italiana.
Fra le moltissime opere, conservate quasi tutte manoscritte negli archivi delle chiese dove fu maestro, specialmente al duomo di Milano, si ricordano qui le più notevoli: Gran Messa a otto voci con orchestra (1825), Messa da requiem a tre voci con orchestra (1829), Grande Messe de requiem dédiée à A. de la Fage a quattro e cinque voci con orchestra (1840-1874), Messa da requiem per la commemorazione di Carlo Alberto (28 luglio 1860), Miserere a quattro voci con archi e arpa (1873), L'orazione domenicale a coro di quattro vocisenza accompagnamento, Milano s.d., Cantata per il Venerdì Santo, per due tenori soli e orchestra, su testo del B. stesso, Il Trovatore che cerca e trova, cantata per camera su testo di C. Masini, Milano s.d. (ma 1844), Gran sinfonia per orchestra (1828), Inno per le 5 giornate di Milano e, inoltre, fra le pubblicazioni, Corso completo di letteratura musicale, Milano s.d., Esercizi d'armonia in 42 partimenti numerati, Milano s.d. (ma 1871), Corso elementare completo di lettura musicale in brevi solfeggi, Milano 1874 e Esercizi d'armonia, Milano s.d.
Fonti e Bibl.: Necrologio, in Gazzetta musicale di Milano, XXXI (1876), n. 10, pp. 79 s.; E. Perelli, R. B. Cenni biografici,ibid., n. 11, pp. 97-99; n. 14, pp. 113 s.; G. Masutto, I maestri di musica italiani del sec. XIX, Venezia 1882, p. 28; [A. Bazzini], Musicisti contemporanei italiani giudicati da..., in Riv. musicale ital., V (1898), p. 147; A. Maragliano, I teatri di Voghera..., Casteggio 1901, p. 27; C. Sartori, La cappella musicale del duomo di Milano. Catal. delle musiche dell'archivio, Milano 1957, ad Indicem;C.Schmidl, Diz. univers. dei Musicisti, I, p. 234; Enc. della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 304.