RĀJAŚEKHARA
. Poeta e drammaturgo indiano, vissuto alla fine del sec. IX e al principio del sec. X d. C. Non poche strofe che vanno sotto il suo nome si trovano sparse nelle antologie; e tra esse, quelle che si riferiscono a poeti del passato e in un modo o in un altro ne dànno un giudizio, presentano un notevole valore culturale. Maestro nella forma e abile, ma forse anche ricercato e artificioso, nell'uso delle parole e nella costruzione delle frasi, padrone non solo del sanscrito e del pracrito ma anche di molti dialetti, R. - che ama le sentenze e il parlare sentenzioso - riesce non di rado fastidioso perché esageratamente pieno di sé.
Sono giunti a noi quattro drammi di R.: Karpūramañjarī, in quattro atti ed esclusivamente in pracrito, la cui trama ricorda la Ratnāvalī di Harṣadeva; Viddhaśālabhañjikā, pure in quattro atti e con un intreccio sul modello del Mālavikāgnimitra di Kālidāsa; Bālarāmāyaṇa in dieci atti; Bālabhārata chiamato anche Pracaṇḍapāṇḍava, pervenutoci incompleto (due atti soltanto). R. ha inoltre lasciato un importante trattato di poetica intitolato Kāvyamīíaísā. Un altro Rājaśekhara, autore jaina, visse nel sec. XIV d. C.