VAUGHAN-WILLIAMS, Ralph
Compositore inglese, nato a Down Ampney (Gloucestershire) il 12 ottobre 1872. Studiò la musica a Cambridge con Ch. Wood e al Royal College of Music di Londra con sir Hubert Parry e sir Charles Stanford. Fu anche a Berlino e Parigi dove ebbe lezioni rispettivamente da Max Bruch e da Maurice Ravel. Per qualche anno tenne il posto d'organista in una chiesa di Londra e occupò una cattedra di composizione al Royal College of Music dianzi citato.
Di tutti i compositori inglesi contemporanei, il Vaughan-Williams è uno dei pochi che abbia saputo dare forma viva e personale agli elementi della musica inglese, che si erano accademizzati nell'opera dei pionieri della rinascita. Egli fa tesoro degl'insegnamenti di un Parry e di uno Stanford, ma riesce completamente a svincolarsi dall'idolatria dei mo'delli germanici cui soggiacevano i due maestri, e anzi, da più di un secolo, tutti i musicisti inglesi. Il V.-W. ha conoscenza di quel che si fa in ogni parte d'Europa, ma rimane inglese nel fondo. Temperamento essenzialmente contemplativo, il V.-W. preferisce di affidare le sue confessioni alla voce anziché all'orchestra e scrive le sue pagine migliori per coro (ma tratta il coro al modo dei compositori dell'età tudoriana anziché al modo dei polifonisti romantici, da F. Mendelssohn-Bartholdy a R. Schumann: con un'estrema semplicità, cioè, e chiarezza, e con un'armonia di gusto primitivo). La sua produzione si può dividere in tre periodi, di cui il primo è quello del noviziato, il secondo quello delle più varie esperienze, il terzo quello della maturità operosa. Nel primo periodo emergono la Sea Symphony (1903-10) in cui hanno parte predominante due solisti e il coro che intonano alcuni versetti di Walt Whitman, il poemetto per violino e piccola orchestra The Lark ascending e il Quintetto-Fantasia (1914). Influenze francesi si riscontrano nel ciclo di sei canti per tenore con accompagnamento di pianoforte e quartetto d'archi, dal titolo On Wenlock Edge (1909), ed echi wagneriani nella ballad-opera romantica in due atti, Hugh the Drover, scritta fra il 1911 e il '14, ma rappresentata pubblicamente solo nel 1924. La maturità ci dà la London Symphony e la Pastoral Symphony (ambedue dal 1920), che non sono, come si potrebbe pensare, musica a programma, ma costruzioni puramente musicali, di salda struttura e ricche di poesia. Un cenno speciale si deve fare della Messa in sol minore per sole voci (1922), stupenda visione corale, che nella sua compiutezsa armonizza fascino primitivo e impulsi moderni, e dell'opera Sir John in Love (1930), in cui, come scrive G. Pannain, "la musica risolve lo svolgimento della commedia con felice iniziativa, in un'azione briosa, balzante da episodio a episodio tra suoni e canti che zampillano in una chiarità cristallina". In quest'opera è esemplare l'uso accorto e discreto del folklore britannico, che circola per tutta l'opera, come in buona parte della produzione di V.-W., come sotterranea linfa, vitale e succosa.
Bibl.: G. Pannain, V.-W., in La Rassegna musicale, novembre 1931; A. E. F. Dickinson, An Introduc. to the Music of R. V.-W., Londra 1928.