rame
Elemento chimico, metallo di colore rosso caratteristico, molto duttile e malleabile, ottimo conduttore del calore e dell’elettricità. Negli organismi viventi, il r. ha stretti rapporti con il ferro, entrando per es. nella costituzione di alcuni pigmenti respiratori; nei vertebrati la sua presenza è necessaria perché il ferro alimentare possa essere utilizzato nella costruzione dell’emoglobina. Il siero di sangue umano contiene circa 0,8÷1,4 mg/l di r., in gran parte legato come ceruloplasmina; questo valore aumenta nella gravidanza e in certe infezioni e diminuisce nelle nefrosi. Il r. svolge un ruolo significativo nell’osteogenesi, nell’eritropoiesi e nel metabolismo del ferro; una funzione metabolica efficace è mantenuta con l’assunzione quotidiana di circa 2÷4 mg, in genere garantita da un’alimentazione equilibrata. Nella specie umana il r. entra nella composizione di numerosi enzimi, tra i quali la ceruloplasmina, la monoamminossidasi, la tirosinasi e la citocromoossidasi. Un deficit è talora riscontrato in casi di grave malnutrizione in età infantile, con conseguenze ematologiche, cardiovascolari, ossee e neurologiche. Un difetto congenito della ceruloplasmina determina un accumulo di r. nei tessuti, con gravi conseguenze cliniche (➔ Wilson, Samuel Alexander Kinnier).