RAMIRO III re di León
Nacque verso il 962; era figlio di Sancho I e aveva cinque anni quando occupò il trono sotto la tutela di sua zia Elvira, monaca di San Salvador di León. I nobili, di fatto indipendenti nei loro territorî, si rifiutavano di riconoscere il re e la reggente, mentre l'incertezza del potere regio era accresciuta dai ripetuti attacchi dei Normanni lungo il litorale. L'invasione più importante (968) diretta dal vichingo o re del mare Gunderedo, fu frenata dai vescovi di Compostella Sisnando e Rudesindo, e finalmente dal conte Gonzalo Sánchez, che vinse i Normanni, soccombendo egli stesso nella lotta. Nel 975 le truppe di León presero parte con gente di Navarra e di Castiglia all'assedio del castello di Gormaz, dove furono sconfitti da Ghālib, generale di al-Ḥakam II; questi nel 981 fu aiutato da R. nella guerra civile contro Abū ‛Āmir, che però vinceva e s'impadroniva di Zamora. R. che aveva appena venti anni, unì le sue forze a quelle di Navarra e Castiglia, e perdette ancora una volta, nella battaglia di Rueda. I nobili allora, sempre più scontenti, promossero una rivolta nella Galizia e stabilirono di dare il trono a Bermudo II, cugino di R., incoronandolo nella chiesa di Santiago di Compostella il 15 ottobre 982. R. affrontò a mano armata Bermudo ma la battaglia che avvenne fra i due a Portilla de Arenas non ebbe esito decisivo; però verso il 984 Bermudo s'impadronì della città di León e R. fu costretto a rifugiarsi nei dintorni di Astorga, e moriva a Destriana il 26 giugno dello stesso anno, quando aveva appena ventidue anni di età.
Bibl.: A. Huici, Chron. Sampiri Astur. episcopi, in Las crón. lat. de la Reconquista, I, Valenza 1913; R. Dozy, Recherches sur l'histoire du royaume des Asturies et de León, Leida 1881, I, p. 99; II, p. 291; A. Ballesteros y Beretta, Hist. de España y su infl. en la hist. univ., II, Barcellona 1920, p. 208.