rammarcarsi
Ricorre due volte nella Commedia, e sempre in similitudini, in rima e all'indicativo presente: If VIII 23 Qual è colui che grande inganno ascolta / che li sia fatto, e poi se ne rammarca; Pg XXXII 127 qual esce di cuor che si rammarca, / tal voce uscì del cielo. Nel primo luogo significa semplicemente " affliggersi ", nel secondo " mandar fuori voci lamentevoli, segni dell'amarezza interiore ". Del tutto normale la sincope della -i-.